La conseguenze di questa bufala è che l'autore sarò costretto a risarcire i danni causati, sia economici che morali. Condividere le fake news è reato? Ribadito il fatto che gli autori delle fake news commettono reati differenti a seconda del contenuto della notizia, ci si chiede cosa succede a chi condivide la bufala, favorendone quindi la diffusione. Potrebbe sembrare un comportamento privo di responsabilità, ma non è così. Bisogna però fare una distinzione tra chi condivide la bufala in buona fede, pensando che sia vera, e chi, invece, è ben consapevole della sua falsità e vuole generare panico sociale, agevolando la diffusione della falsa notizia. Nel primo caso chi condivide o commenta non commette alcun reato. Ma se la persona in questione commenta il post con frasi denigratorie ed offensive potrebbe comunque essere accusata di Diffamazione ex articolo 595 del Codice penale, anche se la notizia è totalmente falsa. Al contrario, chi pubblica, condivide e commenta una bufala con la consapevolezza della sua falsità è considerato responsabile insieme all'autore e può subire una denuncia per i reati che abbiamo visto sopra, in base al contenuto e all'intento della fake news.
Nonostante abbia sempre messo in chiaro la differenza tra l'ipotesi che esista altra vita nell'Universo (estremamente probabile) e l'idea che gli alieni vengano a trovarci, non sono mancati in questi anni video e post dove lo si mette in mezzo a narrazioni a sostegno di vari avvistamenti ufologici e speculazioni sulle abduction. E' molto facile: basta prendere singole frasi da lui pronunciate e privarle del loro reale contesto. Si tratta di una pratica molto usata, anche da chi sostiene la teoria degli antichi astronauti, citando in favore delle loro tesi autori che ne sono totalmente estranei. Accuse di molestie sessuali A seguito del recente scandalo riguardante le molestie sessuali a Hollywood molte teste sono cadute, ma il rischio della mitomania è sempre dietro l'angolo, così come quello delle accuse infondate a mero scopo di clickbait. Qualcuno ci provò anche con Stephen Hawking nel novembre scorso, come analizzato già dai colleghi di Snopes. Non si fece altro che prendere le affermazioni tratte da un sito satirico trasformandole nelle reali testimonianze di una sua studentessa.
tuttifrutti Milano, 11 ottobre 2016 - 17:29 È ancora in circolazione la balla sull'inesistente senatore Cirenga la nascita del fondo per i «parlamentari in crisi» alla ricerca di un lavoro A ncora? Sono passati almeno quattro anni da quando venne bucata e sgonfiata sul web, speravamo per sempre, la gigantesca bolla di sapone dell'inesistente senatore Cirenga. Quattro anni. Eppure la notizia, assolutamente falsa, continua a girare. Anche in queste ore: «Ieri il Senato ha approvato con 257 voti favorevoli e 165 astenuti il disegno di legge del Senatore Cirenga che prevede la nascita del fondo per i "parlamentari in crisi" creato in vista dell'imminente fine legislatura. Questo fondo prevede lo stanziamento di 134 miliardi di euro da destinarsi a tutti i deputati che non troveranno lavoro nell'anno successivo alla fine del mandato. Questo quando in Italia i malati di Sla sono costretti a pagarsi da soli le cure. Rifletti e fai girare». Non bastasse, la balla è preceduta da due righe che invitano il popolino citrullo a ribellarsi ai perfidi organizzatori del complotto planetario che gli hanno finora tenuta nascosta la notizia: «Come mai il telegiornale non dice queste cose?
Il paziente così non è più in grado di respirare autonomamente. La malattia non altera la personalità, né le capacità cognitive. La SLA, per quanto sia anch'essa una malattia neurodegenerativa, si differenzia dalla Sclerosi Multipla. Infatti, se le SLA colpisce i motoneuroni e porta chi ne soffre a perdere forza muscolare e paralisi, la SM interferisce con la sostanza bianca del sistema nervoso centrale, del cervello e del midollo spinale ed implica quindi un rallentamento degli impulsi nervosi con la conseguente comparsa di sintomi neurologici. Diagnosi, cura e ricerca della SLA Non è semplice diagnosticare la malattia, ma è compito del neurologo riuscire ad effettuare un esame clinico efficace che, dai sintomi, possa confermare che si tratti di SLA. Per riuscirci infatti, una volta determinato che il paziente soffre di una malattia neurodegenerativa, bisogna comprendere se si tratti proprio di SLA o di sclerosi multipla. Come dicevamo, purtroppo ad oggi per la SLA non esiste una cura, per questo i ricercatori lavorano costantemente nel tentativo di riuscire a comprendere come intervenire sulla malattia.
Dai raggi cosmici ai messaggi ricarica batteria fino al classico WhatsApp a pagamento, una raccolta di scemenze che girano su WhatsApp " Pensavo che era la solita fregatura, invece… ". Le bufale di WhatsApp arrivano all'improvviso, con i loro verbi sgangherati, con le loro promesse al limite del paranormale, con i loro link ingannevoli. Talvolta sfociano in ambito scientifico tirando in ballo raggi cosmici o nuove tecnologie miracolose. Altre volte sono accompagnati da emoticon scelte con cura e quelli più elaborati anche da foto ad hoc. Le burle che corrono sull'app di messaggistica istantanea possono regalare momenti meravigliosi, con la loro natura tanto inverosimile da diventare quasi commovente. Certo, queste catene di Sant'Antonio spesso generano mostri come i tentativi di scam che possono anche derubare l'utente di informazioni sensibili così come installare malware. Ma tralasciando quelli più sgradevoli e disgustosi, volgari oppure di cattivo gusto, ecco le migliori (anzi, peggiori) bufale di WhatsApp.