Tutte le osservazioni, le critiche e le proposte saranno trascritte e raccolte nei documenti di restituzione con la massima trasparenza e saranno consegnate ad Autostrade per l'Italia per la sua valutazione finale (vedi sotto). Il confronto pubblico si conclude con la stesura di un Rapporto finale che restituisce con la massima trasparenza quanto è emerso durante le attività, presenta tutti gli elementi dibattuti e indica tra questi quali sono gli elementi condivisi e quali invece i punti sui quali sono emerse posizioni contrastanti. Al termine del Confronto Pubblico il Comitato di Monitoraggio individuerà gli interventi di miglioramento da apportare al progetto, motivando le modifiche che non sarà possibile recepire.
Secondo anche il parere dei tecnici, con la soluzione ipotizzata sono salvaguardate le principali esigenze trasportistiche del sistema tangenziale e autostradale, ferme restando le competenze dell'Ente proprietario e la necessità di garantire adeguati livelli di sicurezza. Da questo punto di vista, si ribadisce che le ottimizzazioni previste nella proposta 'A evoluta', non debbano in alcun modo andare a scapito degli standard qualitativi relativi agli aspetti architettonici, ambientali e tecnologici delle varie opere, con particolare riguardo a "porte", "passaggi", barriere fonoassorbenti, fasce boscate e mitigazioni a verde, sistema integrato di infomobilità. Rispetto a questa soluzione, con l'eliminazione della corsia di emergenza in tangenziale, secondo i tecnici di Regione, Comune e Città Metropolitana, poiché gli svincoli sono molto frequenti e ravvicinati, a una distanza di circa 600-800 metri, è indispensabile che le corsie di immissione e diversione siano ricavate esternamente alla terza corsia, la cui continuità deve essere assicurata lungo tutto il tracciato della tangenziale, almeno tra gli svincoli citati.
Tali rampe di immissione/diversione, della lunghezza media di circa 150/200 metri, riducono la corsia di emergenza a una lunghezza di circa 200/400 metri, incidendo pertanto molto poco sull'occupazione di suolo. La frequenza degli svincoli, inoltre, impone numerose manovre di diversione fra corsie, che generano potenziali punti di conflitto; tale situazione sarà verosimilmente riscontrabile anche con un aumento della capacità dell'infrastruttura, che non modifica la numerosità di ingressi e uscite. Né d'altra parte sarebbe auspicabile una riduzione degli svincoli, poiché questo genererebbe un'insostenibile ricaduta in termini di congestione sulla viabilità ordinaria. Per ciò che riguarda il sistema di gestione dell'emergenza in Tangenziale, si attende la valutazione progettuale del Ministero che dovrà garantire adeguati standard di sicurezza e di efficienza degli interventi di soccorso. Perché no alla soluzione A Per quanto riguarda una diversa soluzione proposta dal Governo, indicata come soluzione A (senza corsia di emergenza in A14), l'elevata incidentalità della tratta autostradale, che si registra negli ultimi anni, impone di considerare non rinviabile la realizzazione della corsia di emergenza in aggiunta alle tre corsie attuali, con trasformazione della corsia dinamica in corsia di marcia lenta.