1. 172 recensioni 35 domande e risposte Eccellente 477 Molto buono 420 Nella media 176 Scarso 54 Pessimo 45 Con la famiglia In coppia Da solo Affari Con amici Mar-Mag Giu-Ago Set-Nov Dic-Feb Tutte le lingue Italiano ( 782) Francese ( 146) Inglese ( 94) Altro In sintesi: badando attentamente al contesto, del quale non si può pretendere il servizio e la riservatezza/tranquillità di uno "stellato", le realtà che operano nella ristorazione e in questo luogo permettono di ottenere il massimo della soddisfazione gastronomica con una … Data dell'esperienza: febbraio 2020 Che vi devo dire, a me piace! Premetto che sono vegetariano quindi posso godermi una minima parte delle libagioni, ciò nonostante il posto mi diverte. Questa anarchia alimentare ma di qualità mi intriga. alla fine magari mangio sempre le stesse cose tuttavia il mood mi ha … Data dell'esperienza: febbraio 2020 Sono andato con amici per provare ed abbiamo mangiato lo stand Carne Toscana: il filetto non era filetto e la tagliata era filona e dura e.... non parliamo del vino: da non consigliare Data dell'esperienza: gennaio 2020 A Porta Palazzo all'interno di un padiglione al piano terreno si trovano diversi ristorantini dove si può assaggiare cibo di vari tipi, dal pesce all'hamburger, alla pizza etc.
Nel volgere di un ventennio, grazie agli acquisti e ai lasciti, la Biblioteca vide il proprio patrimonio documentario quadruplicato (da 20. 000 volumi circa a poco meno di 81. 000), e arricchito anche da volumi di particolare pregio. L'accrescimento delle raccolte e l'aumento dei frequentatori pose l'urgente necessità di provvedere a una nuova sede, ma considerazioni di carattere finanziario fecero piuttosto propendere per l'ampliamento dei locali all'interno di Palazzo civico. Solamente nel 1929 la Biblioteca poté essere trasferita in una sede più spaziosa, nei locali un tempo occupati dagli Archivi di Guerra e Marina, in corso Palestro angolo via della Cittadella. La notte tra il 7 e l'8 agosto 1943 l'edificio fu distrutto dalle bombe degli aerei anglo-americani; i libri superstiti – la maggior parte, in quanto il magazzino librario non fu colpito da spezzoni incendiari – vennero ricoverati in casse nelle cantine dell'edificio ormai divenuto inagibile. Nel marzo 1948 essi furono nuovamente messi a disposizione del pubblico nel salone del Parlamento italiano, nell'ala ottocentesca di Palazzo Carignano.
MODULISTICA BIBLIOTECHE () I moduli per la richiesta dei servizi in uso nelle Biblioteche civiche torinesi. Possono essere scaricati, stampati e compilati in anticipo. TARIFFE DEL SERVIZIO RIPRODUZIONI Presso la Biblioteca civica centrale, nel rispetto della legge "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" del 22 aprile 1941 n. 633, è possibile richiedere la riproduzione di documenti posseduti dalle Biblioteche civiche torinesi. Il servizio è soggetto a tariffazione in funzione del formato e del tipo di riproduzione richiesta - si veda lo specifico documento. SERVIZIO DI PRESTITO INTERBIBLIOTECARIO Le Biblioteche civiche torinesi offrono servizi di prestito interbibliotecario ( ILL - Interlibrary Loan) e di fornitura di documenti ( DD - Document Delivery) rivolti ai propri utenti e alle biblioteche italiane.
La Biblioteca civica rappresentò la prima realizzazione, sul territorio italiano, di quella proposta di biblioteca pubblica affermatasi a partire dalla metà del XIX secolo in Gran Bretagna: caratteri fondanti erano la completa accessibilità garantita a tutti i cittadini, l'istituzione e il funzionamento a totale carico della finanza pubblica locale, la creazione di "un archivio di memorie relative alla città". La dotazione libraria dovette rispondere fin dalle origini a precise esigenze, legate alla formazione delle classi borghesi e operaie. L'attenzione per la contemporaneità poneva in secondo piano l'interesse per i volumi prodotti nei primi secoli della stampa, sebbene tra i testi posseduti al momento dell'apertura non mancassero edizioni di un qualche pregio 'antiquario'. Dopo il 1869 cominciarono a pervenire cospicue donazioni: famiglie nobili ed esponenti dell'alta borghesia vollero onorare la propria città con l'omaggio delle loro librerie private. Nel volgere di un ventennio, grazie agli acquisti e ai lasciti, la Biblioteca vide il proprio patrimonio documentario quadruplicato (da 20.
La Biblioteca pubblica comunale della Città di Torino (l'attuale Biblioteca civica Centrale) fu inaugurata il 22 febbraio 1869, nei locali un tempo occupati dagli uffici dell'Insinuazione, siti al primo piano di Palazzo civico. La sua istituzione fu opera dell'attività instancabile e risoluta di Giuseppe Pomba, editore dal 1815 al 1850 e consigliere comunale dal 1848 al 1876, anno della sua morte. In un avviso a stampa datato 28 maggio 1855, indirizzato al sindaco Giovanni Notta e ai colleghi consiglieri, Pomba evidenziò la necessità che la Città si dotasse di una propria biblioteca, "aperta in quelle ore in cui l'artista ed il manifatturiere possono più facilmente frequentarla", dotata di tutte "le opere moderne d'uso generale", possibilmente in più esemplari, la quale sarebbe divenuta un utilissimo complemento alle scuole serali tecnico-professionali e un'occasione di arricchimento per tutte le classi di cittadini. Pomba, che non ignorava le difficoltà connesse al reperimento dei fondi necessari alla costituzione della raccolta libraria e all'allestimento di una sede confacente, propose inoltre l'apertura di una sottoscrizione volontaria tra i cittadini, "per oblazioni in libri o in danaro".
Marianna Fontanella Beata Maria degli Angeli: Storia spiritualità arte nella... - Google Libri
Area culturale Tutti i campi dell'Ingegneria, Scienze fisico-matematiche, Economia per Ingegneria, architettura, divulgazione scientifica Note Le origini della Biblioteca Centrale di Ingegneria si intrecciano con quelle del Politecnico di Torino, che nasce nel 1905 dalla fusione del Regio Museo Industriale con la Scuola d'Applicazione per gli Ingegneri. Permangono alcuni testi provenienti dalle biblioteche di questi enti a testimoniare la vita culturale e scientifica dell'Ottocento. Dopo la fondazione del Politecnico, la Biblioteca di Ingegneria ebbe sede in via dell'Ospedale, mentre la sezione di Architettura era sistemata al Castello del Valentino. Durante l'incursione aerea dell'8 dicembre 1942 la sede in via dell'Ospedale fu completamente distrutta: dei 45. 000 volumi lì conservati, fu recuperata solo una minima parte, poi temporaneamente alloggiata al Castello del Valentino. I danni furono stimati in 66 milioni di lire del tempo. I pochi testi rimasti costituiscono il nucleo originario dell'attuale Biblioteca, situata nell'edificio costruito negli anni '50 in corso Duca degli Abruzzi.