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Quali partite di Serie A a porte chiuse Nella 26esima giornata verranno disputate senza tifosi, le seguenti partite: sab 29 FEB ore 18:00 Udinese-Fiorentina dom 1 MAR ore 12:30 Milan-Genoa dom 1 MAR ore 15:00 Sassuolo-Brescia dom 1 MAR ore 15:00 Parma-Spal dom 1 MAR ore 20:45 Juventus-Inter Verso le porte chiuse anche Sampdoria-Verona, che è in programma lunedì 2 marzo (20. 45), quando il decreto sarà esaurito. Quali partite di Serie A si dovrebbero disputare regolarmente a porte aperte sab 29 FEB ore 15:00 Lazio-Bologna sab 29 FEB ore 20:45 Napoli-Torino dom 1 MAR ore 15:00 Lecce-Atalanta dom 1 MAR ore 18:00 Cagliari-Roma. Inter-Ludogorets di Europa League a porte chiuse Ufficiale anche le porte chiuse per la partita di Europa League Inter-Ludogorets. Questo il comunicato dei bulgari: "L'UEFA ha annunciato ufficialmente che la partita contro l'Inter dei sedicesimi di finale di Europa League si giocherà a porte chiuse. Questa mattina, il club di Milano ha inviato una lettera al Ludogorets annunciando che le autorità sanitarie della città hanno dato il permesso affinché la partita si svolgesse senza tifosi".
Il calcio è sempre più vicino al collasso. 4 marzo 2020 (modifica il 5 marzo 2020 | 10:00) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel prossimo turno di serie A si giocheranno almeno 5 partite a porte chiuse, probabilmente 6. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora al Tg2 ha confermato i provvedimenti decisi oggi nel consiglio della Figc in merito all'emergenza Coronavirus e attuati con un decreto speciale del governo. "Abbiamo deciso di vietare le manifestazioni sportive – ha detto Spadafora -, oltre che in Lombardia, Veneto e Piemonte, anche in Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Il divieto vale fino a domenica prossima, 1 marzo. Venendo incontro alle richieste arrivate dal mondo dello sport e fermo restando il divieto di manifestazioni sportive a porte aperte per sei regioni del Nord Italia, abbiamo comunque acconsentito allo svolgimento di gare a porte chiuse". "Non abbiamo ritenuto di dover estendere il provvedimento al resto d'Italia perché, come ci ha spiegato la comunità scientifica, in questo momento c'è una zona di focolai che abbiamo limitato, mentre per il resto d'Italia non esistono condizioni per creare allarmismo e prendere misure altrettanto gravi".