Senza dimenticare la necessità di concertare con le le nuove condizioni di lavoro del personale della scuola (turnazioni, flessibilità degli orari, modalità di insegnamento in presenza/a distanza) anche al fine di un adeguato riconoscimento economico. L'Andis è comunque convinta che "l'attività nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie dovrebbe essere espletata in presenza in quanto i bambini hanno bisogni educativi complessi e fondamentali, che necessitano di una cura costante e specifica, tenuto conto anche delle difficoltà e dei disagi emotivi che hanno vissuto e vivono in famiglia". "La didattica mista – conclude l'associazione – non è proponibile per gli alunni della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e delle classi prime della secondaria. Occorre potenziare con ulteriori finanziamenti la didattica a distanza, riservandola in particolare alle scuole secondarie di I e di II grado".
ROMA - Il ministero dell'Istruzione ha prodotto una prima bozza, sommaria, per sottoporre ai sindacati della scuola l'idea di un piano sicurezza per il ritorno degli studenti in classe a settembre, a partire dai cicli dell'infanzia e delle elementari fino alle medie e ai licei. Il documento, "prime tracce", da integrare, prevede la possibilità della misurazione della febbre, su base volontaria, per gli studenti. Le mascherine sono raccomandate per tutti gli esterni, quindi si suggeriscono percorsi differenziati nei corridoi e ingressi delle classi distanziati. Ogni dirigente potrà individuare un'uscita diversa dall'entrata. Saranno limitati gli accessi dei genitori alla scuola e vietati gli assembramenti "in prossimità dei cancelli e delle entrate degli edifici scolastici". rep La responsabilità della sicurezza è in capo ai presidi: saranno i dirigenti scolastici a dover assicurare le informazioni utili e la formazione del personale e a redigere, quindi, un piano per la pulizia e la sanificazione di aule, uffici e corridoi.
Sarebbero poi opportuni alcuni requisiti strutturali: ampiezza dei locali rispetto al numero di bambini e adeguata aerazione, arredi e giochi idonei dal punto di vista igienico, adeguata sanificazione con procedure codificate e verificate con regolarità. È necessario che, prima dell'inizio dell'anno scolastico e con cadenza periodica, "ogni struttura scolastica predisponga momenti formativi per il personale che includano le procedure nazionali e regionali e quelle organizzative interne ad ogni istituto, per la gestione dei casi sospetti di Covid-19, ma anche il corretto uso di guanti e mascherine". In caso di positività "si deve procedere all'immediato allontanamento del bambino o dell'operatore scolastico e alla messa in quarantena di tutti contatti avvenuti a scuola, in attesa dell'esito del tampone". Come pediatri di famiglia, conclude Biasci, "sottolineiamo che è fondamentale che il risultato pervenga al curante entro 24/48 dalla richiesta
Piano Scuola: oltre 400 mln per banda ultralarga, fino a 700€ a famiglie per connettività e PC
Scuola dell'infanzia Riprendere le attività a settembre non sarà per nulla semplice, si dovranno garantire misure di sicurezza adeguate in modo da evitare la diffusione del virus. Anche l' Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) ha messo a punto un proprio "pacchetto" di proposte che parte da una considerazione che sembra ormai condivisa: sarà necessario rispettare misure di distanziamento sociale, le attività didattiche dovranno funzionare a piccoli gruppi, le entrate e le uscite dovranno essere scaglionate, bisognerà fare ricorso a dispositivi di sicurezza, alla misurazione della temperatura di alunni e operatori e alla sanificazione e alle pulizie straordinarie degli ambienti. "L'obiettivo – sostiene l'Andis – è molto ambizioso, ma perseguibile a condizione che la scuola non sia lasciata sola e che le Istituzioni agiscano con la tempestività e la concretezza che lo stato di emergenza nazionale richiede". L'associazione fa anche un elenco puntuale delle condizioni da rispettare per permettere la riprese delle attività didattiche in presenza: disporre di un numero aggiuntivo di locali scolastici tale da consentire il distanziamento sociale; definire specifici protocolli sanitari per le varie situazioni scolastiche; nuove assunzioni di personale per garantire il funzionamento delle scuole nelle mutate condizioni.
Noi per settembre non vogliamo una nuova didattica a distanza per i nostri figli, ma trovare una scuola live per tutti, con politiche di inclusione e senza discriminazione per i bambini che hanno avuto parenti ammalati di covid. Quindi: docenti già assegnati nelle classi, stop classi pollaio, dotazione di mascherine, pulizia e sanificazione quotidiana, carta igienica e sapone nei bagni, gel disinfettante nei corridoi, queste le richieste semplici e concrete delle famiglie ", ha dichiarato Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige. La Ministra Azzolina ha detto di voler dare una risposta alle famiglie: " Per quanto riguarda i bambini delle elementari e primaria devono tornare a scuola a settembre. Se con le mascherine o meno non so dare una risposta. Dobbiamo capire quali distanze dovranno mantenere. " ALTRE IPOTESI Il Politecnico di Torino ha pubblicato il rapporto "Scuole aperte, società protetta" con le linee guida per la ripresa dell'attività scolastica nel Paese. Secondo il Politecnico il sistema educativo risponde a problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori e al diritto all'istruzione dei bambini e dei ragazzi.
L'Aquila. Orari scaglionati di ingresso e di uscita, misurazione della temperatura corporea tramite termoscanner, favorire i piccoli gruppi per gli asili nido e le materne, mascherina opportuna per i bambini più grandi e per il personale scolastico solo quando non sia possibile rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro. Sono questi alcuni dei punti contenuti nel documento presentato oggi dal presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci, ai ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Nel documento sono illustrate le 'regole' per evitare nuovi lockdown e per tornare in classe in sicurezza. "Abbiamo presentato le nostre proposte di strategie assistenziali e organizzative per l'anno scolastico 2020-2021 ai ministri. Cruciale – afferma Biasci – è favorire i piccoli gruppi per gli asili nido e le materne. Raccomandiamo inoltre la vaccinazione anti-influenzale". La Fimp indica dunque 8 'buone pratiche', tra le quali anche l'attenzione all'igiene delle mani, no a giochi da casa o scambio di materiali tra alunni, garanzia di una buona aerazione degli ambienti, più attività all'aperto e in piccoli gruppi.
Ma gli interventi da realizzare sono tanti e dovranno coinvolgere non solo l'Amministrazione scolastica ma anche gli enti locali e altri soggetti. Gli Enti locali, sostiene l'Andis, devono preoccuparsi di svolgere tutte quelle attività finalizzate a mettere a disposizione delle scuole locali adeguati, sicuri, arredati e costantemente manutenuti. Il Ministero della Salute dovrà invece definire i protocolli sanitari per gli alunni, il personale della scuola, i genitori e per tutti coloro che accedono comunque ai locali scolastici.
Dettagli Categoria: Varie Pubblicato: 11 Maggio 2020 Visite: 61737 Come sarà il rientro a settembre lo ha spiegato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina nell'incontro del 7 maggio con i sindacati della scuola e dei presidi illustrando i punti salienti, ma dicendosi anche aperta a eventuali modifiche. I funzionari del ministero hanno illustrato per sommi capi, una prima bozza di protocollo formulata dall'Amministrazione e hanno invitato i partecipanti ad inviare le loro eventuali proposte di modifica e integrazione.
In modo tale da poter garantire il tempo scuola a tutti. Le scuole, inoltre, possono fare accordi per progetti con gli enti locali per integrare la didattica: via libera a corsi di musica, sport, cinema teatro e arte. Sostieni mai come in questo momento abbiamo bisogno di te. In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro, svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a siamo orgogliosi di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati. Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana, fondamentale per il nostro lavoro. Diventate utenti sostenitori cliccando qui.