«Il movimento era nato su politiche legate alla gestione del territorio - era quella la nostra forza - tant'è che eravamo assenti al livello nazionale, non avevamo posizioni per esempio sulle politiche del lavoro, o migratorie. Il peccato originale è stato voler fare il salto, senza elaborare un percorso condiviso. Il programma del 2013 è stato un programma di marketing, scritto in una notte, in venti punti, da Casaleggio e Grillo. E lì è partita la crepa che ha portato alla crisi politica del M5S di oggi, e al fatto di essere stati vampirizzati da Salvini. Un partito incerto, che voleva portare a casa solo adesivi da attaccare, ma senza una visione complessiva, e soprattutto che farfugliava ambiguamente sul tema oggi più grosso che è quello dell'immigrazione. Era scontato finisse male». ] «Eravamo giustizialisti, l'unica cosa di cui sono pentito». Perché? «Ho visto le cose da dentro. Avevo molta fiducia. Il combinato disposto pm-giornalisti sembrava una cosa da eroi, e invece non lo era: l'ho capito nel tempo.
Rudi, insufficienti: almeno alla gente fa capire che si preoccupa». ] Non crede che Salvini sia ancora peggio? «Molti lo pensano, io no. Salvini è bravo, non ha una comunicazione imbattibile. La Lega sta nel sistema politico da tantissimo tempo. Rappresenta un ceto produttivo, governa. Certo, adesso è arrivato Salvini che ha questi toni da tribuno: ma è truce, non eversivo. È il risultato di un malessere, non una causa. I Cinque stelle, da soli, sarebbero arrivati a fare le stesse sue politiche. Ma da partito unico, senza alleati. Con quel mix di nazionalismo e tematiche sociali che avevano costruito. E allora sì che sarebbe stata una situazione pericolosa. Ma Salvini li ha fermati. Per fortuna. Il problema è che hanno creato un buco nero nella politica, e quel vuoto non l'ha occupato nessuno. È sparita la più grossa massa elettorale delle politiche, ed è ancora orfana. È crollata la partecipazione». ]
Adesso non prendo più per oro le veline dei magistrati. E, a livello umano, penso che non sia giusto utilizzare politicamente i guai giudiziari dei singoli. Anche perché l'onestà non è un punto di programma. È una condizione pre-politica. E l'animo umano è insondabile». ] «Di solito, i moralizzatori, quando si fanno classe dirigente, diventano peggio della classe dirigente precedente. Perché è invidia, di base». ] «[Ora] sono quello che dicevano di combattere. Ma hanno avuto strategie vincenti. Hanno usato la loro capacità di fare audience, con le tv, per far diventare i mezzi di comunicazione i loro house organ. L'agenzia di marketing che si è fatta partito. È una comunicazione nuova. Alla fine, i grandi movimenti di massa che hanno incantato i popoli hanno sempre utilizzato un momento di cambiamento tecnologico che non era stato compreso dai loro competitor. La radio e la filodiffusione, Berlusconi con la tv. Adesso i socialmedia. È stata la loro arma, l'hanno saputa usare. Ma hanno lasciato il cambiamento appeso a metà».
In che senso? «Nel senso che hanno soffocato ogni possibilità di cambiamento. Sono entrati in gioco nel momento giusto. La crisi politica, la crisi economica. Gli italiani erano pronti. Ma loro hanno occupato lo spazio del cambiamento abusivamente: perché era gattopardesco, era invidia sociale appunto. Solo che i tanti che si sono avvicinati a loro, lo hanno fatto pensando: è l'ultima volta. Ebbene, costoro hanno preso una fregatura tale che non torneranno chissà per quanto ad occuparsi di politica. E senza una base, una partecipazione, come si fa? ». Non è che invece si rifugiano nella destra? «Alle classi medio-basse la sinistra ha smesso di dare risposte. Il Pd è diventato il partito del libero mercato, immigrazionista, lgbt: non parla alle fasce deboli, a chi vive di più il disagio sociale. Sembra fuori dal mondo. I Cinque stelle si erano infilati in quel vuoto, ma eravamo riusciti ad agganciare la gente sull'emozione, non con dei veri, solidi, argomenti. Adesso è Salvini a farlo, a dare risposte - a modo suo.
Appena sentite che l'effetto lubrificante della crema diminuisce; irrorate ancora abbondantemente. Se le mani non scorrono bene si perde l'effetto devastante. A questo punto se vi serve qualcosa, qualunque cosa, potete chiedergliela mentre gli sorridete senza interrompervi. Finché non viene è in vostro totale potere. La classica Impugnate saldamente il pene al di sotto del glande; in modo tale che muovendo la mano verso l'alto la pelle, scorrendo, vada a ricoprire il glande stesso, senza che le vostre dita lo accarezzino direttamente (che è sensibile). Muovete la mano verso l'alto aumentando leggermente la stretta e tirando un poco (come nella mungitura). Tirare leggermente è bene perché sollecita il punto L. La stretta dovrebbe essere come quella che si usa dando la mano per salutare. Il piacere aumenta se il polpastrello del dito indice (o del rovescio) muovendosi friziona il punto sensibile sotto le chiappette del glande. Ovviamente questa tecnica si presta a diverse varianti. La presa può essere più leggera, anche quasi impercettibile.
Pagina 1 di 2 1 2 > 11-08-2014, 21:28 # 1 Supermanes Esperto Qui dal: Feb 2013 Ubicazione: Inferno Messaggi: 986 Secondo voi si può fare? Pensate sia possibile, accettando le difficoltà e ciò che ci rende diversi e tristi, trovare un modo per trovare pace? Non so fare tante cose e tante cose mi sono negate, faccio quelle che posso fare. Per fare una metafora invece di sbattere la testa contro il muro entro da un altro punto della recinzione. Provo a trovare una mediazione con i miei limiti invece di combattere contro i mulini a vento. Dite la vostra se vi va 11-08-2014, 21:33 # 2 Blowing Sand Qui dal: Nov 2012 Messaggi: 565 Sì, è doveroso farlo, limarsi, levigarsi, è un lento lavoro di affilatura che avviene nel tempo. 11-08-2014, 22:00 # 3 caratteriale Qui dal: Aug 2011 Messaggi: 3, 624 Sì, più che uno scendere a compromessi è accettare quello che si è e provare a modificare le cose che non ci piacciono. Mi sembra un atteggiamento da parte tua che comincia a sembrare giusto e ragionevole, a differenza della maggior parte delle altre volte.
Il coronavirus, ricordiamolo, è un'infezione respiratoria a carico delle alte vie aeree (naso, seni paranasali, bocca, faringe e laringe. Quindi il virus attacca specifiche parti del nostro organismo. L'effetto dell'attacco, in una prima fase, è il respiro corto, come se fossimo in apnea, e un affanno facile da avvertire. Questi sintomi, sotto forma di affaticamento e mancanza di fiato, arrivano già nei primi 4-5 giorni dell'infezione. Quindi avete il tempo di fare qualcosa e parlarne innanzitutto con il vostro medico generale. Prima che scatti una seconda fase, molto più pericolosa e purtroppo frequente nell'espansione del coronavirus: un attacco ai polmoni, con diverse complicazioni fino alla polmonite, per la quale potreste avere bisogno di una speciale ventilazione. In pratica, il virus, per dirlo in linguaggio semplice, è sceso dalle vie respiratori alte, dove può fare pochi danni, a quelle basse, dove invece i danni possono essere gravissimi. Tosse specifica. La tosse in seguito al coronavirus ha caratteristiche molto specifiche: è stizzosa, secca e insistente.
Intervista completa su l'Espresso Giovanni Favia è stato il pupillo originario di Beppe Grillo (quando Luigi Di Maio era il referente di Portici e Alessandro Di Battista votava Veltroni), il primo consigliere comunale dei Cinque Stelle in una città capoluogo, poi anche in Regione. Era il predestinato, il prototipo del grillino prima maniera, alla fine divenne il primo espulso. [... ] Dice il ministro M5S Vincenzo Spadafora che molti obiettivi sono raggiunti: reddito di cittadinanza, taglio dei parlamentari, spazza-corrotti, lotta alla casta. «Ma non sono gli obiettivi stagionali di un club di calcio: coppa Europa, quarto posto... Lo sguardo dovrebbe essere a 360 gradi: il valore è più quello che rappresenti culturalmente, ed è lì che hanno fallito. Non si tratta di riuscire a portare due leggi a casa. Anche perché l'Italia non è che cambia perché c'è lo spazza corrotti. Erano rivoluzionari, adesso si sono portati a casa le leggi che servono per fare i meme». E quando hanno smesso di fare la rivoluzione?