La prima tesi contiene uno dei tanti détournement che caratterizzano il saggio di Debord. Essa ricalca l'incipit de Il capitale di Marx: «Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un'immensa accumulazione di spettacoli ». [1] Le immagini del mondo dettate dalle necessità della produzione capitalistica si sono staccate dalla vita, al punto che lo spettacolo è considerato come "l'inversione della vita". [1] La definizione dello spettacolo, riportata nella quarta tesi, è la seguente: «Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini», una «visione del mondo che si è oggettivata». [2] Lo spettacolo, così come lo descrive Debord, è sia il mezzo, sia il fine del modo di produzione vigente. Non bisogna però pensare che lo spettacolo sia semplicemente irreale. Lo spettacolo inteso come inversione del reale è effettivamente realtà. In un altro détournement (stavolta di matrice hegeliana), Debord afferma che «la realtà sorge nello spettacolo, e lo spettacolo è reale».
Debord Guy acquista La società dello spettacolo: un libro di culto che non ha mai smesso di essere tale, apparso troppo in anticipo sui tempi per essere capito sino in fondo, più citato e saccheggiato che letto veramente. Scritto nel 1967, agli albori dell'era televisiva, ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato «la principale produzione della società attuale». Comunismo e capitalismo, per Debord, erano solo due forme diverse di regime politico, uno basato sullo «spettacolare concentrato», proprio delle società totalitarie, e l'altro sullo «spettacolare diffuso» del consumismo. Ma anche questa bipolarità è stata sorpassata, come ha riconosciuto Debord nei Commentari alla società dello spettacolo, scritti nel 1988: siamo entrati nell'epoca dello «spettacolare integrato». È la fine della storia, «il crimine perfetto», scrivono Carlo Freccero e Daniela Strumia nell'introduzione, che «ha soppresso la realtà».
Da Wikisource. Questo testo è completo. EPUB MOBI PDF RTF TXT La società dello spettacolo Guy Debord Traduzione dal francese di Pasquale Stanziale (XX secolo) 1967 Informazioni sulla fonte del testo Indice Capitolo I La divisione perfetta Capitolo II La merce come spettacolo Capitolo III Unità e divisione nell'apparenza Capitolo IV Il proletariato come soggetto e come rappresentazione Capitolo V Tempo e storia Capitolo VI Il tempo spettacolare Capitolo VII La configurazione del territorio Capitolo VIII La negazione e il consumo nella cultura Capitolo IX L'ideologia materializzata
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La società dello spettacolo Titolo originale La Société du Spectacle Autore Guy Debord 1ª ed. originale 1967 Genere saggio Sottogenere filosofia Lingua originale francese Modifica dati su Wikidata · Manuale La società dello spettacolo (titolo originale: La Société du Spectacle) è un saggio dello scrittore e filosofo francese Guy Debord, pubblicato per la prima volta nel 1967. L'opera, di chiara ispirazione marxista, descrive la moderna società delle immagini come una mistificazione volta a giustificare i rapporti sociali di produzione vigenti.
Collana: I Saggi Prezzo: € 12. 00 Confezione: BROSSURA CON ALETTE Ean: 9788893880169 Pagine: 320 Data di uscita: 04/05/2017