c Chi troppo in alto sal, cade sovente – precipitevolissimevolmente. Chi porta in porto le porte, parta dai porti e porti in porto le porte aperte. Col segno sul seno, si buttò nella Senna perchè aveva perso il senno. Con la pala ho sepolto una palla, senza ali e senza colla. Con quest'afa ci vuole una caraffa d'acqua, sennò l'avvocato non se la cava. Correremo attorno alla torre come un coro di tristi ramarri. Cucio molte cucce per i cuccioli, cucire è meglio che cacciare! d Di notte suoniamo senza note. Dietro a quel palazzo c'è un povero cane pazzo. Date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane. Dopo il naufragio, andò all'abbordaggio per mangiare l'equipaggio. f Fra le canne c'era un cane, proprio un cagnaccio. g Gianna corregge gli errori con aggeggi innominabili. Gli asparagi maggiori hanno sempre ragione. i I pappagalli galleggiavano adagio in mezzo ai pezzi di formaggio. I topi non avevano nipoti. Il papà pesa al pepe a Pisa. A Pisa pesa il pepe al papà. Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perchè sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
Di seguito, uno dei filmati disponibili su YouTube.
Son qua, son qua i rosa elefanti siam Tre per tre, eccoli marciano Quaggiù, laggiù, arrivan di su e di giù Son qua, son qua Continuano ad avanzar, come un mar Marciano, ondeggiano Di qua, di là I rosa elefanti van Cosa farò? cosa farò? dove fuggire potrò? Io non ho terror di vermi, Nè di serpenti, nè di germi Ma i rotondi pachidermi, mi fan rabbrividir Non son tipo da svenire, Nè da farmi intimorir Ma vedrmi comparire, i rosa elefanti mi fan mal Tanto mal, mandali via, mandali via Quale orror, che terror I rosa elefanti no Salvatemi