L'imponibile irpef (la parte del canone, cioè, che va dichiarata sul 730 o sull'unico) è del 66, 5%, anziché l'85% ordinario, nel caso in cui non si scelga la cedolare secca 2. L'imposta di registrazione (che proprietario e inquilino devono di norma pagare metà per uno) è dell'1, 4% annuo sul valore del canone, anziché del 2% 3. Per chi sceglie l'opzione della cedolare secca anziché l'irpef sul 730, l'aliquota unica è ridotta dal 21% al 10%. Si tratta di una grande novità che rende giustizia a chi sceglie questo tipo di contratto 4. I comuni possono (non sono obbligati: consultate il vostro comune) stabilire aliquote più basse per l'imu o maggiori detrazioni. Il governo dispone che i comuni possono portare al al 4 per mille l'aliquota imu per queste abitazioni, che diversamente sarebbero soggette alla fascia compresa tra il 7, 6 e il 10, 6 per mille delle seconde case. Bisognerà vedere però quali comuni lo faranno, anche perché in ogni caso dovranno pagare la parte erariale allo stato come se fossero seconde case Finite le vecchie agevolazioni ici (la maggior parte dei comuni prevedevano degli sconti sulle aliquote) i proprietari chiedevano un trattamento simile sull'imu.
Con i provvedimenti delle legge di Stabilità 2016, il contratto di locazione a canone concordato (o agevolato) è diventato ancora più vantaggioso, dal punto di vista fiscale. L'ultima finanziaria infatti prevede ulteriori agevolazioni per i proprietari che affittano a canone concordato, con un ribasso sull'IMU pari al 25%. Purtroppo però, nellle città in cui gli accordi territoriali stabiliscono canoni non in linea con il mercato attuale, questa tipologia contrattuale incontra ancora poche adesioni. Attraverso alcuni esempi pratici, vediamo quali sono in concreto i vantaggi per sia per il conduttore sia per il locatore. Il contratto di locazione agevolato (o a canone concordato) è regolato dalla legge 431/1998. Gli aspetti generali del contratto vengono stabiliti da un Accordo locale tra le principali organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia (ad esempio: Confedilizia, UPPI, ASPPI, ecc. ) e le principali associazioni sindacali dei conduttori (ad esempio: SUNIA, SICET, UNIAT, ecc. ) alla presenza solitamente dell'Assessore comunale o del Sindaco.
Il governo monti aveva stabilito che la decisione sull' aliquota imu ridotta per l'affitto a canone concordato spettasse ai comuni, che la potevano portare dal 7, 6 fino al 4 per mille. Ma pochi comuni, vista la loro situazione finanziaria, avevano fatto questa scelta Per gli inquilini a basso reddito, inoltre, sono stabilite detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi rispettivamente di 495, 80 euro (se il reddito complessivo che non supera 15. 493, 71 euro), e di euro 247, 90 (se il reddito complessivo giunge fino a 30. 987, 41 euro) Conviene dunque questo contratto? si, sempre e quando la differenza tra il canone concordato e quello libero non sia eccessivo (fino a un 25% conviene). Nel centro Italia, grazie anche all'attivismo dei comuni, ha avuto sempre grande successo. Il 41% di tutti i contratti d'affitto sono infatti di questa tipologia, secondo quanto riferisce soloaffitti A Grosseto sono addirittura il 90% del totale dei contratti d'affitto, a Firenze più del 50%, a Bologna il 44%, a Roma il 32%.
Ad esempio: se percepisco un canone di locazione "agevolata" di 5. 000 euro. Calcolo il 30%, cioè 5. 000*30% = 1. 500 (il valore dello sconto). Ai 5. 000 tolgo i 1. 500 di sconto, per cui la base imponibile su cui calcolo l'IRPEF è di 3. 500 euro. Se il locatore, invece, decide di aderire alla cedolare secca, il reddito percepito viene tassato direttamente con una percentuale pari al 10% (per il periodo 2014- al 2017, secondo quanto stabilito dal "Piano Casa", DL n. 47/2014). Ad esempio, se percepisco un canone di locazione "agevolata" di 5. 000 euro, questo subisce un'imposta pari a 5. 000*10% =500 euro. VANTAGGI PER L'INQUILINO Innanzitutto, l'inquilino beneficierà di un canone inferiore ai valori medi di mercato. Inoltre, nel caso in cui utilizzi la casa locata come abitazione principale, può usufruire di una detrazione dell'imposta per i redditi derivanti dall'Irpef di € 495, 80 se il reddito complessivo non supera € 15. 493, 71. Oppure, se il reddito complessivo è superiore a € 15.
Oggi migliaia di locatori hanno più tempo per la famiglia, per le loro passioni, per i loro hobby e finalmente tempo per se stessi, persino dimenticandosi di avere l'inquilino. Anzi sono i locatori che telefonano una volta al loro inquilino per sapere come sta, perché non lo sentono mai...!!! Miki Martinazzi, da oltre 22 anni affianca migliaia di locatori che vogliono uno specialista al loro fianco su cui contare SEMPRE. Attraverso la sua ultra ventennale esperienza, i costanti aggiornamenti e la continua ricerca per migliorare, Michele è diventato leader di settore e ha permesso a moltissimi locatori, di essere finalmente felici e soddisfatti, togliendo finalmente dalle loro spalle, molti problemi, perplessità e preoccupazioni. Sin dal 1996, ha collaborato per affermate Agenzie Immobiliari di Rimini, di Ravenna e di Cesena. Affrontando le sfide più difficili. Dal 1999 ad oggi, svolge l'attività professionale nell'Amata Cesena.