16-07-07, 14:53:24 #19 Originariamente Scritto da azhazel 16-07-07, 16:13:14 #20 volete farmi credere che ascoltate veramente quando parlano? 16-07-07, 16:18:20 #21 16-07-07, 17:23:51 #22 Originariamente Scritto da Uncle Scrooge Io, la mia amica Adri, la sua amica (oramai direi pure mia, visto che si esce abitualmente) e l'amico gaio. Non io, eh: Cherna. 16-07-07, 18:18:43 #23 Originariamente Scritto da Vox Dicono così tante cose insieme che purtroppo una o due giungono al cervello. Devo revisionare il filtro! 16-07-07, 18:38:04 #24 come mai stasera tutta trasandata? ci rimase malissimo e mi sentii uno ******o, ma era vero 17-07-07, 09:27:50 #25 volete farmi credere che ascoltate veramente quando parlano?
E' questa l'unica legge che c'è.
Trattala male: lo dice la scienza Sul sito Caffeina trovo questo articolo, che vorrebbe informare su uno studio condotto da un team internazionale di ricercatori (del Centro interdisciplinare di Herzliya, Israele, e delle università statunitensi di Rochester, New York, e dell'Illinois a Urbana-Champaign): Ve lo ricordate il testo di Ferradini? La celebre "Teorema": Prendi una donna, dille che l'ami scrivile canzoni d'amore mandale rose, poesie dalle anche spremute di cuore; falla sempre sentire importante, dalle il meglio, del meglio che hai cerca di essere un tenero amante, si sempre presente, risolvile i guai. E sta sicuro che ti lascerà chi è troppo amato amore non dà, e sta sicuro che ti lascerà chi meno ama è il più forte si sa. Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo e quando la chiami fallo come fosse un favore fa sentire che è poco importante, dose bene amore e crudeltà, cerca di essere un tenero amante ma fuor dal letto nessuna pietà. E allora si vedrai che t'amerà chi è meno amato più amore ti dà, e allora si vedrai che t'amerà No caro amico, non sono d'accordo, parli da uomo ferito pezzo di pane lei se n'è andata e tu non hai resistito… Non esistono leggi in amore, basta essere quello che sei, lascia aperta la porta del cuore vedrai che una donna è già in cerca di te.
Furono le femministe a comprenderla per prime, volevano rapporti più forti: ok l'amore ma ogni tanto anche la guerra", racconta. Oggi - aggiunge - "c'è una violenza insensata verso le donne. Penso sia frutto dell'impotenza dell'uomo di accettare i propri limiti e che sfoga, frustrato, contro la meravigliosa capacità delle donne di essere mille cose insieme. Gli uomini dovrebbero adorare la loro complessità. Invece ne hanno paura e alcuni, i più deboli, le vogliono distruggere". "E' stata strumentalizzata" Ferradini non la rinnega. Anzi: "È stata la mia fortuna" dice "È stata spesso strumentalizzata, sia dagli uomini che dalle donne. Tutti ricordano il 'Trattala male' e il 'Nessuna pietà', ma non si soffermano sul finale che dice di lasciare aperta la porta del cuore e di evitare le strategie. Ma è il gioco. A volte è stata un po' una galera, artisticamente parlando, ma mi ha permesso di fare il lavoro che volevo tutta la vita". Sono passati più di 35 anni da quel brano, Ferradini viene ricordato quasi esclusivamente per "Teorema", ma non ha smesso di scrivere.
Senza l'amore un uomo che cos'è su questo sarai d'accordo con me, senza l'amore un uomo che cos'è e questa è l'unica legge che c'è. Lyrics powered by LyricFind
Lei mi aveva lasciato», racconta Marco Ferradini, oggi sposato (felicemente) con la donna a cui nel 1983 ha dedicato il brano sanremese «Una catastrofe bionda». Non esistono leggi in amore Ma oggi, come allora del resto, ammette che quel brano era più teoria che pratica. «Non esistono leggi in amore», cantava nel 1981 e lo ribadisce anche oggi, senza rinnegare il contenuto di quella canzone. «Ricordo che all'epoca, anche le femministe convinte mi chiamavano dicendo: hai ragione, funziona proprio in quest0 modo, ma come hai fatto a capire che noi donne siamo fatte così? La cosa buffa è che la donna per cui avevo scritto quella canzone, dopo averla ascoltata, mi telefonò dicendo: "sei uno stronzo"». Oggi forse sarebbe più difficile parlare in modo così lieve di dinamiche di coppia complesse. «Sarei accusato di istigare alla violenza e al maltrattamento all'interno della coppia, ma in realtà io credo che ci sia un momento in cui sfilarsi. C'è un istante preciso in cui si va oltre quella tensione emotiva che alimenta l'interesse ed è quando si perde il rispetto».
Può essere che lo perdoni e anzi arrivi lei a chiedere perdono a lui. Ovviamente la scelta in merito è solo e soltanto di Rosaria (la cui madre, ci risulta, non è però dello stesso parere). Ognuno, ognuna è padrone/padrona di amare e farsi amare nel modo che preferisce, ivi incluso quello a base di calci, sprangate, coltellate et similia, fino a morirne. E se Rosaria farà quella scelta, sarà difficile non leggervi una sconfitta: la nostra, degli operatori dell'informazione e analisti della condizione femminile intenti a denunciare i casi di femminicidio e la cultura della violenza a essi sottesa, ma incapaci, evidentemente, di far riflettere proprio le vittime. Caso non nuovo: ricordate Donatella Colasanti, sopravvissuta alla violenza del Circeo di Guido e Izzo, nel settembre 1975? Nel 1993, in un'intervista, accusò le femministe: "Mi usarono per fini politici", disse. E invocò il silenzio su di sé, cosa cui forse aspira ora Rosaria Aprea, probabilmente frastornata e impaurita da tanto clamore di stampa percepito come estraneo, intrusivo, fattore di violenza.