Le sanzioni previste per l'eccesso di velocità L'articolo 142 del Codice della Strada indica la progressiva delle sanzioni applicate ai trasgressori dei limiti di velocità. In particolare: fino a 10 km/h (chilometri orari) in più rispetto al consentito, la sanzione varia dai 41 ai 168 euro; fra 10 km/h e 40 km/h in più, il legislatore prevede una sanzione da 168 euro a 674 euro; fra 40 km/h e 60 km/h in più rispetto al limite, si va da 527 euro a 2. 108 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi; oltre 60 km/h in più rispetto al limite, la sanzione va da 821 euro a 3. 287 euro, con sospensione della patente da sei a dodici mesi. L'importo delle sanzioni viene aumentato di un terzo tra le dieci di sera e le sette del mattino (articolo 195 del Codice della Strada). Ricordiamo che si potrà presentare ricorso per il verbale ricevuto se l'eccesso di velocità è causato da stato di necessità, che deve essere dimostrato dal trasgressore attraverso una opportuna documentazione (ad esempio, il certificato di ricovero).
Le contravvenzioni si suddividono in 5 categorie, dalla meno grave (1 categoria) alla più grave (5 categoria). Dalla prima alla 5 categoria, le contravvenzioni sono punite con multe il cui importo aumenta in funzione della loro gravità. Delle pene supplementari possono talvolta aggiungersi alle multe: ritiro dei punti, sospensione della patente, ecc. A partire dalla 5 categoria, la natura sufficientemente grave dell'infrazione commessa giustifica la trasmissione del verbale al tribunale di polizia che delibererà sul caso a seconda che si tratti o meno di un caso di recidiva.
Anche in città il limite di velocità può essere abbassato a 30 km/h soprattutto se ci si trova in una zona con un'elevata presenza di pedoni. Se si dovessero verificare poi condizioni meteo avverse i limiti di velocità possono essere abbassati ulteriormente. Per esempio in caso di nebbia il limite di velocità nei tratti autostradali può arrivare a 50 km/h in caso di visibilità inferiore a 100 metri. Comunque in tutti questi casi le variazioni dei limiti massimi devono essere segnalate dagli organi di polizia preposti al controllo del traffico o dagli appositi pannelli situati lungo il percorso. Multe per eccesso di velocità Come abbiamo accennato prima se i limiti di velocità imposti dalla legge non vengono rispettati dai conducenti, scattano pesanti multe. A prevederlo è lo stesso Codice della Strada che all'art. 142 stabilisce che: è prevista una multa che va da un minimo di 41 euro ad un massimo di 168 euro per il superamento del limite di velocità fino a un massimo di 10 km/h; è prevista una multa che va da 168 a 674 euro e la decurtazione di 3 punti sulla patente per il superamento del limite di velocità compreso tra i 10 km/h e i 40 km/h; è prevista una multa compresa tra i 527 e 2.
Ora mi tasse le facciamo rapportate al reddito (e lasciamo da parte la discussione su flat tax o meno, flat o no, la percentuale è calcolata sulla tua disponibilità economica alla fin fine), è una questione di giustizia sociale, chi ha di più contribuisce di più. E voi direte, le multe devono essere uguali per tutti, non è come le tasse. E io sono d'accordo, il mio pensiero è che ora non lo siano. I punti sulla patente sono 20 per tutti, ricchi e poveri. Se guidi fatto di cocaina e ubriaco, ti tolgono la patente che tu sia Totti o che tu sia Mario Rossi del piano di sotto. È giusto, la pena è fatta in modo da infliggere lo stesso disagio al cittadino, di qualsiasi estrazione sociale. Se ti tolgono 5 punti dalla patente, sono il 25% dei tuoi punti totali iniziali che tu sia ricco o povero. Significa che la volontà di colpire nello stesso modo qualsiasi essere umano, uguale a tutti gli altri davanti alla legge, esiste. Ma quando si tratta di accompagnare alla riduzione dei punti anche una multa in denaro, allora il principio viene mandato a quel paese e sorge una forte disuguaglianza.
In particolare la legge stabilisce un limite di velocità di: 130 km/h in autostrada; 110 km/h nelle strade extra-urbane principali; 90 km/h nelle strade extra-urbane secondarie; 50 km/h nei percorsi urbani. I suddetti limiti sono imposti dalla legge per tutti i veicoli entro le 3, 5 tonnellate. Ci sono però ulteriori vincoli per alcune categorie di veicoli tra cui: le macchine agricole che non possono superare i 40 km/h; i ciclomotori che non devono superare i 45 km/h; i quadricicli a motore che non possono superare gli 80 km/h; gli autotreni e le autovetture che viaggiano sulla rete autostradale con un rimorchio che non devono superare il limite di 80 km/h e quello di 70 km/h nei tragitti extra-urbani principali e secondari. I limiti di velocità imposti dalla legge possono subire delle variazioni se si verificano determinate condizioni tali per cui i suddetti limiti risultano essere non sicuri. In particolare nei tratti autostradali il limite di velocità può essere abbassato a 110 o a 90 km/h e allo stesso modo, sui tragitti extra-urbani principali e secondari ci possono essere dei brevi tratti in cui si richiede di non superare la velocità di 70 km/h.
Mi scuso per la domanda che può apparire stupida ad una prima lettura. La mia è sia una domanda che una proposta di chiedo perchè si sia deciso di fare così, e se non sia il caso di cambiare questo modus operandi in futuro. Vi racconto cosa è successo a me negli ultimi giorni. Sono uno studente universitario, ceto medio, non ce la passiamo troppo bene ma nemmeno facciamo la fame. Non ho reddito mio, non lavoro, incasso giusto qualche decina di euro ogni tanto facendo un sito qua e la, roba da poco. Ad Aprile scorso ho accompagnato qualche amico ad una grigliata, ho guidato io e ho preso due multe per eccesso di velocità, una all'andata e una al ritorno. (Fra parentesi le classiche multe veramente stupide, strada a doppia corsia in aperta campagna, guard rail stile superstrada, rettilineo di 6km, ma il limite era 90 all'ora e andavo a dico di aver ragione, ma dico che c'era tranquillamente gente che mi superava in quel momento, quindi era una strada tranquillamente sicura per una percorrenza tant'è, le regole sono regole, la multa è giusta, suppongo).
In questi casi il verbale deve essere notificato al proprietario del veicolo entro 90 giorni dall'accertamento e deve contenere: gli estremi dettagliati della violazione; l'indicazione dei motivi che hanno reso impossibile l'immediata contestazione. Multa notificata in ritardo Se la notifica parte oltre i 90 giorni, la multa notificata in ritardo viene annullata, a meno che non ci siano state comprovate difficoltà nell'identificazione del conducente (come nei casi di veicoli dati in uso a più soggetti di una famiglia o di un'azienda). La non dichiarazione del conducente è un tema dibattuto dalla giurisprudenza, poiché ci sono dei casi è effettivamente impossibile identificare chi fosse alla guida, ma ci sono anche molti casi in cui il proprietario del veicolo approfitta di questa condizione per evitare le sanzioni. La Cassazione ha fatto un po' di chiarezza con l' ordinanza n. 9555/2018 che ha stabilito che se tra l'infrazione e la notifica del verbale trascorrono dei mesi mesi (ma ricordiamo non oltre 3 mesi), il proprietario dell'auto è autorizzato a non conoscere l'identità del conducente.