In mezzo al mare Già manca, Mattia Torre... In mezzo al mare Atti comici di spessore Dietro l'apparente velo grottesco, divertente e ironico questi monologhi teatrali toccano aspetti della vita profondissimi e comuni alla postmoderna umanità tutta. Scritti davvero bene, con un piglio e una brillantezza che non cedono mai. Il mio pref Dietro l'apparente velo grottesco, divertente e ironico questi monologhi teatrali toccano aspetti della vita profondissimi e comuni alla postmoderna umanità tutta. Il mio preferito è "Migliore". ntinua Nascondi In mezzo al mare Adoro Mattia Torre Mattia Torre è uno dei nostri migliori autori oggi, ne sono convinta. Questo libro raccoglie sette monologhi che in parte conoscevo già perché visti a teatro, ma che ho riletto con estremo piacere. Caustico e il resistibile riesce a far riflettere pa Mattia Torre è uno dei nostri migliori autori oggi, ne sono convinta. Caustico e il resistibile riesce a far riflettere parlando delle umane miserie, delle nostre fragilità e paradossi.
Descrizione Biografia Classifica Sette atti comici irriverenti e caustici insieme, in cui la risata è spesso amara e l'ironia lavora come un benefico veleno. Sei un pezzo di un grande ingranaggio, e siccome siamo in Italia, l'ingranaggio è vecchio, arrugginito e si muove a fatica. D'altra parte, il tuo cuore non è mai stato così grande. L'insensatezza del mondo, l'ossessione per il cibo, la macchina faticosa e perfetta del corpo femminile, lo sport nazionale dello scaricabarile, il mito della ricchezza e del potere, la scommessa del cinismo contro la bontà, i figli, tormento e beatitudine. Mattia Torre è un grande raccontatore per voce sola. Nel corso degli anni scrive monologhi per tanti attori italiani e ogni volta ci mette davanti alla sconcertata evidenza delle fragilità e delle dissonanze dell'umana esistenza. La sequenza di questi "sette atti" rivela, fuori dalla scena in senso stretto, la complessità e la felicità narrativa di un autore a cui piace misurare, fotografare, reinventare il teatro del mondo.
Muore il 19 luglio 2019 all'età di 47 anni dopo una lunga malattia [1].
Nel 2003 è, insieme a Valerio Aprea, autore del monologo teatrale In mezzo al mare, vincitore della rassegna Attori in cerca di autore al teatro Valle di Roma. Dal 2004 al 2011 scrive il programma televisivo Parla con me, ideato da Serena Dandini. Nel 2005 è autore dello spettacolo teatrale Migliore, interpretato da Valerio Mastandrea. Un anno più tardi, nel 2006, scrive un episodio de I Cesaroni. Dal 2007 al 2010, con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, scrive la serie TV Boris e, in seguito, sempre con Vendruscolo e Ciarrapico, scrive e dirige il lungometraggio omonimo tratto dalla serie, che viene distribuito al cinema nel 2011. Sempre nel 2011 torna a teatro con lo spettacolo 456 [2], di cui realizza anche il sequel TV per LA7, nel programma di Andrea Salerno e Serena Dandini The Show Must Go Off. Nel 2014 insieme a Ciarrapico e Vendruscolo scrive e dirige il film Ogni maledetto Natale. Nel 2016 è autore della serie TV Dov'è Mario? insieme con Corrado Guzzanti. Il 6 gennaio 2018 è stata pubblicata su RaiPlay la serie La linea verticale, basata sull'omonimo libro, anch'esso scritto da Torre [3].
È tipico di questo paese: è sempre colpa di un altro. È sempre colpa di quello che veniva prima, di quello che ha fatto il lavoro prima. Che se cambi dentista quello ti visita e fa la faccia angosciata che tu vorresti morire e ti dice: 'Guardi, io non parlo mai male dei colleghi ma qui le hanno combinato un disastro. Tiè guarda che roba'. Che tu non hai proprio la scienza per contraddirlo e neanche per dubitare di quello che dice e comunque il problema non si pone perché hai i ferri in bocca e non puoi parlare e abbozzi e ti sottometti muto, impotente. E paghi 1200 euro. Lo stesso succede se vai dal meccanico e da chiunque altro, è sempre colpa di quello di prima, come succede anche in politica, andando avanti in uno scarica barile continuo che deresponsabilizza tutti. 'Yes I Can' ironizza sulla ricerca ossessiva di ricchezza e di potere. Migliore è un monologo in cui le sorti di un bravo ragazzo, un po' emarginato, si sovvertono quando gli succede di causare involontariamente la morte di un'anziana signora, proprio mentre la stava aiutando.
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