Le cause predisponenti sono date da tutte quelle condizioni in cui vi è un aumento della pressione intraddominale come può essere la stitichezza, i disturbi urinari, l' ipertrofia prostatica, le patologie respiratorie con tosse cronica, la gravidanza e l'obesità che predispongono allo sfiancamento della parete e lo sviluppo dell'ernia inguinale. Sintomi Benché sia una patologia benigna, l'ernia inguinale non deve essere mai sottovalutata in quanto può essere una patologia molto insidiosa. La sintomatologia è un reperto soggettivo e occasionale. Si presenta per lo più come una tumefazione che può essere più o meno riducibile anche spontaneamente, associata ad una sensazione di peso e/o fastidio tale, a volte, da rendere impossibile o fastidioso lo svolgimento delle normali attività quotidiane e la stazione eretta prolungata; altre volte in seguito ad uno sforzo si verifica un improvviso dolore trafittivo e il paziente lamenta un dolore acuto che può irradiarsi al testicolo omolaterale o in sede sopra e retrobubica.
Nel dubbio diagnostico, l' ecografia rappresenta l'esame strumentale principale, utile anche negli individui particolarmente obesi nei quali non si riesce ad individuare con sicurezza la porta erniaria. Rischi In alcune occasioni, soprattutto nelle ernie di grosse dimensioni con il colletto ristretto a causa di fenomeni infiammatori, l'ernia può andare incontro a temibili complicanze tra cui lo strozzamento nel quale l'asse vascolare del viscere erniato viene compresso dal colletto fibrotico determinando la necrosi delle strutture e richiedendo un intervento in urgenza. E ancora, non è detto che ernie di piccole dimensioni siano meno pericolose di quelle più voluminose. Infatti nelle ernie di modeste dimensioni è più difficile che strutture od organi addominali possano fuoriuscire, ma allo stesso modo una volta erniate possono avere difficoltà a rientrare spontaneamente. Cure e Trattamenti La terapia dell'ernia inguinale è esclusivamente chirurgica. È necessaria per scongiurare il peggioramento nel tempo dello stato locale e per evitare lo sviluppo di complicanze come lo strozzamento o l'incarcerazione che possono mettere a rischio la vita del malato.
È oramai sconsigliato e fanno parte solo della storia, l'uso di cinti erniari o di supporti contenitivi in quanto inefficaci e potenzialmente pericolosi. La moderna chirurgia dell'ernia inguinale, ha visto come padre fondatore Edoardo Bassini, chirurgo Italiano divenuto famoso grazie alla descrizione dell'omonimo intervento, il quale realizzò il 24 dicembre 1884 il primo intervento di ernioplastica ricostruendo la parete posteriore del canale inguinale, suturando le strutture muscolo aponeurotiche che lo compongono. Da allora la tecnica chirurgica si è evoluta progressivamente fino ad arrivare all'utilizzo di protesi costituite da materiale sintetico perfettamente riconosciuto ed accettato dal nostro organismo. Per la riparazione del difetto parietale questi biomateriali si integrano perfettamente nell'ospite, rinforzando la parete inguinale e riducendo in modo considerevole il tasso di recidive. L'intervento chirurgico può essere eseguito in regime di day surgery in anestesia loco regionale praticando un'incisione di pochi centimetri nella regione inguinale in corrispondenza dei peli pubici, per cui facilmente nascosta, che comunque permette di arrivare agevolmente all'interno del canale inguinale andando a riparare per piani il difetto anatomico della parete.
I fattori più comuni sono: sedentarietà e scarsa attività fisica sovrappeso gravidanza sforzo fisico eccessivo, dovuto ad attività lavorative e/o sportive tosse cronica stipsi presenza di un punto debole della parete addominale Diagnosi Generalmente l'accertamento (diagnosi) della presenza dell'ernia inguinale è semplice, è sufficiente una visita medica. La visita consiste nell'esaminare la persona sia in piedi sia sdraiata con la pancia in su (supina). In piedi perché il sacco erniario tenderà, per la forza di gravità, a fuoriuscire permettendo al medico di ispezionare e palpare la zona interessata. Sarà anche chiesto di camminare, muoversi, tossire in modo da far aumentare la pressione nella cavità addominale. La posizione sdraiata, invece, è importante per verificare se sia possibile far rientrare l'ernia nella sua sede naturale (riduzione) attraverso manovre effettuate con le mani (palpatorie). Se l'ernia è riducibile, il medico dovrebbe essere in grado di reinserirla nella cavità addominale, se ciò non avviene si tratta di un'ernia inguinale detta irriducibile che può portare a complicazioni gravi e richiedere un intervento chirurgico in urgenza.
Diagnosi Per la diagnosi è sufficiente una visita medica e l'osservazione del tipico gonfiore. Il medico può cercare di spingere all'interno della sua sede l'ernia. Trattamenti Si parla di " ernia riducibile " quando dopo una manovra del medico, l'ernia, spinta verso l'interno, resta nella cavità addominale. In tutti gli altri casi, le ernie addominali possono essere trattate chirurgicamente per ridurre il rischio di complicazioni pericolose come l'ernia strozzata e l'ernia incarcerata Il trattamento chirurgico può essere eseguito con due procedure, entrambe con anestesia generale. La procedura tradizionale consente di ricollocare il viscere nella sua sede naturale dell'addome: generalmente, si posiziona una rete di materiale sintetico il cui scopo è quello di rinforzare la parete in cui si era verificato il cedimento dei tessuti. La seconda soluzione prevede l'utilizzo della chirurgia laparoscopica, un trattamento mini-invasivo, per accedere alla cavità peritoneale e quindi per visualizzare "dall'interno" la zona di cedimento fasciale: utilizzando 3 o 4 piccole incisioni chirurgiche addominali è possibile introdurre nella cavità addominale telecamera e strumenti chirurgici.
L'operazione si svolge generalmente in regime di day hospital con anestesia locale; dopo pochi giorni il paziente può riprendere le normali attività quotidiane ma, poiché l'ernia inguinale presenta purtroppo un significativo rischio di recidiva ( soprattutto in assenza di una scrupolosa osservazione del periodo di convalescenza), sia nella fase precedente all'intervento che in quella immediatamente successiva è raccomandabile evitare sforzi ed attività fisiche particolarmente impegnative. In attesa dell'intervento viene talvolta consigliato il ricorso a "slip contenitivi rinforzati" che grazie alla loro particolare struttura, sono in grado di esercitare una pressione dall'esterno sull'orifizio inguinale, impedendo che l'ernia possa accrescersi. Chirurgia. Basi teoriche e chirurgia generale-Chirurgia specialistica: 1-2. AA: Dionigi et al. A cura del Dr. Dimonte Ruggiero Articoli ed approfondimenti Malattie Scheda presente nelle categorie: Chirurgia Link sponsorizzati