La nuova commissione vuole combattere i cosiddetti hate speech ovvero discorsi d'odio (non solo sulla rete, ma nella vita sociale in genere, negli stadi). GUARDA IL VIDEO - Liliana Segre: «Antisemitismo presente, 6 milioni morti invano? » Segre: «Speravo che sull'odio il Senato avrebbe trovato sintonia La senatrice Liliana Segre - da bambina fu deportata ad Auschwitz, una dei 25 piccoli italiani sopravvissuti all'Olocausto - contava su un voto il più ampio possibile. «Speravo che sull'odio in generale il Senato sarebbe stato festante e avrebbe trovato una sintonia generale», ha detto amareggiata Liliana Segre. Dopo l'approvazione, l'Aula l'ha applaudita a lungo, tutti in piedi ed Emma Bonino si è avvicinata e le ha stretto la mano. Senatori di Fi: sbagliato astenerci «Con il nostro voto di astensione sull'istituzione della cosiddetta Commissione Segre abbiamo perso un'occasione per ribadire la nostra vocazione autenticamente liberale, che ci consente di coniugare la difesa della libertà di espressione con il reato, previsto dalla legge, di incitamento all'odio razziale», hanno sottolineato i senatori di Forza Italia Andrea Cangini, Andrea Causin, Franco Dal Mas, Sandra Leonardo, Massimo Mallegni, Barbara Masini, Laura Stabile.
Tuttavia non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il `prima gli italiani´. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo, però non vogliamo bavagli e stato di polizia che ci riportano a Orwell». Standing ovation per Segre Subito dopo il voto tutti i senatori presenti si sono alzati in piedi e hanno rivolto un applauso alla senatrice a vita Liliana Segre e prima firmataria della mozione ma l'atteggiamento scelto dalle opposizioni è destinato a far discutere. «Al Senato è andata in scena la vergogna, inaccettabile, dell'astensione di tutto il centrodestra sulla proposta di Liliana Segre per istituire una commissione sui discorsi d'odio nel web, il comportamento del centro destra rimarrà una macchia indelebile per la nostra storia parlamentare. Su questi temi non sono accettabili pelosi distinguo e manovre politiche di basso conio! L'astensione di tutto il centrodestra è un'offesa al Paese e alla sua coscienza e alla Memoria.
POLITICA Non ha ottenuto l'unanimità la mozione per istituire una commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo, proposta da Liliana Segre. L'aula del Senato ha approvata con 151 voti favorevoli. Ma il centrodestra si è astenuto. E quando i senatori si sono alzati in piedi per omaggiare con un applauso la senatrice a vita, quelli del centrodestra sono rimasti seduti senza applaudire
Meloni: rischio regime "La mozione Segre arriva da lontano, l'aveva presentata la Boldrini nella passata legislatura. Parte dall'antisemitismo, e va benissimo, e poi si allarga e comprende il nazionalismo, che non è illegale, e anche chi diffonde stereotipi. Che c'è di odio in questo? ". Lo ha detto Giorgia Meloni a 'Fuori dal coro' a proposito dell'astensione del centrodestra al Senato sulla mozione Segre. "Io non voglio finire in un regime, voglio vivere in una nazione in cui chi non la pensa come questi signori di sinistra non viene segnalato all'autorità giudiziaria", ha spiegato la leader di FdI aggiungendo: "Mi spiace che tutto questo sia inserito in un dibattito su un tema serissimo". Carfagna: mia FI non si sarebbe mai astenuta "La mia Forza Italia, la mia casa, non si sarebbe mai astenuta in un voto sull'antisemitismo. Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle. Intendo questo quando dico che nell'alleanza di centrodestra andiamo a rimorchio senza rivendicare la nostra identità.
«Poi quando invece l'ho incontrato non so neanche io cosa ho pensato. So che Mattarella mi ha chiesto: "Cosa pensa lei signora in questo momento? " e io gli ho detto "Presidente ho 88 anni, però dentro di me sono sempre quella bambina di 8 anni che è stata espulsa dalla scuola. Quella stessa bambina italiana che teneva alla scuola e che quando ha trovato le porte sbarrate è diventata invisibile per il mondo intorno», prosegue la senatrice. «E 80 anni dopo – continua Segre – quella stessa persona, diventata vecchia, sempre nella sua Italia, viene chiamata addirittura a diventare senatrice a vita». Parlando poi del numero 75190 impresso sul suo braccio sinistro, Liliana Segre ha spiegato di non volerlo rimuovere, perché «la vergogna è di chi l'ha fatto». «Persone odiate per la colpa di essere nate e che non avevano più diritto al loro nome e diventa un numero e poi non solo: il numero serve in quella numerazione per sapere quanti "pezzi" c'erano. Sono stata un pezzo». Sullo stesso tema: L'oltraggio del leghista Rodelli a Liliana Segre: «È una nonnetta ben educata e mai eletta» Liliana Segre risponde agli astenuti del centrodestra con una pagina del suo diario dal lager Caso Segre, la senatrice sull'astensione del centrodestra: «Ci sono rimasta molto male» Caso Segre, Ornella Vanoni alla senatrice a vita: «Le chiedo scusa.
Partire con l'odio a prescindere mi sembra che sia un problema molto grosso degli odiatori». E Segre aggiunge: «Io degli odiatori di allora ho visto come dalle parole siano passati ai fatti. E son stati fatti talmente tragici dove l'odio veniva manifestato in ogni mossa, in ogni parola che ci veniva rivolta. Io sull'odio mi sono formata, sono diventata grande, nella solitudine assoluta di Auschwitz». «Lo scudo e la difesa nei confronti dell'odio hanno una sola parola: amore. Io non fossi arrivata a quel cancello – prosegue Segre – a quel traguardo terribile dove sono arrivata, se non avessi avuto così tanto amore, non so se avrei resistito. E quindi l'unica barriera contro l'odio è l'amore, prima e dopo». La nomina a senatrice a vita «Quando sono stata nominata senatrice a vita, quando una segretaria del nostro carissimo presidente mi ha telefonato mettendomi in contatto col Quirinale, io pensavo di essere su Scherzi a Parte, perché non immaginavo di entrare nella rosa di quelli che vengono chiamati dal Presidente della Repubblica», racconta Segre.
Cosi Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd su Twitter. "Non condividendo taluni contenuti della mozione della maggioranza e ribadendo la massima solidarietà alla senatrice Segre per gli odiosi attacchi che subisce sulla rete, Forza Italia si asterrà sulla mozione della maggioranza ma sin d'ora assicura il suo fattivo contributo ai lavori della istituenda commissione parlamentare", ha detto il vicecapogruppo vicario di Forza Italia al Senato Lucio Malan sulla mozione Segre. "Sul piano dei contenuti riteniamo troppo ambiguo il passaggio sul contrasto ai nazionalismi - ha spiegato il senatore - e la necessità di colpire anche dichiarazioni 'sgradite', anche quando non siano lesive della dignità della persona. Per noi prevalgono sempre i principi della libertà di espressione sanciti dalla nostra Costituzione, nei limiti previsti dalla legge. Affermare la propria identità deve essere sempre consentito, se non lede la libertà altrui. Ci dispiace che tali aspetti non siano stati espunti dalla mozione di maggioranza, impedendo un voto unanime che era a portata di mano".
Vergogna». Dissenso tra i parlamentari di Forza Italia: i deputati Osvaldo Napoli e Sandra Savino non condividono la scelta dei loro colleghi senatori. «La mia Forza Italia non si sarebbe mai astenuta in un voto sull'antisemitismo» è invece il tweet di Mara Carfagna. FdI: «No alla commissione Boldrini» Il senatore di Fratelli d'Italia Giovanbattista Fazzolari ha motivato invece l'astensione del suo gruppo con il fatto che la commissione fu a suo tempo proposta da Laura Boldrini. «Fratelli d'Italia - osserva Fazzolari - non ha votato a favore dell'istituzione della commissione perché non è una commissione sull'antisemitismo, come volevano far credere, ma una commissione volta alla censura politica. Purtroppo la mozione Segre è in realtà la mozione Boldrini, perché ricalca fedelmente la commistione `Jo Cox´ istituita dall'allora presidente della Camera, con la finalità di creare un gruppo di `saggi´ con il potere di censurare chi non rispetta i canoni del politicamente corretto». Cos'è la proposta di Liliana Segre Liliana Segre, sopravvissuta ai lager nazisti e destinataria ancora oggi di una media di 200 messaggi d'odio al giorno aveva proposto l'istituzione della commissione un anno fa: «Io che sono stata vittima dell'odio dell'Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo» erano state le sue parole il giorno della presentazione del disegno di legge.