UN O UN'? Dipende se la parola che segue è maschile o femminile. • L'articolo ➔ indeterminativo maschile un, senza apostrofo, si usa davanti ai nomi maschili che iniziano per vocale, perché si tratta di un ➔ troncamento un amico, un elicottero, un insetto, un uovo • L'articolo indeterminativo femminile un', con l'apostrofo, si usa davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale, in quanto si tratta di ➔ elisione un'amica, un'edicola, un'isola, un'ovazione In alternativa a un' si può usare anche la forma intera una una amica, una ovazione.
» Ngram mostra che entrambi gli usi "mezzo o mezza" sono diffusi. Dello stesso parere sembra essere Nelle espressioni di tempo (in questo caso viene sottinteso il sostantivo ora): si scriverà e si dirà, per esempio, sono le otto e mezzo o si preferirà le otto e mezza? In entrambi i casi, anche se forte è la propensione funzionale di mezzo ad avverbio e la grammatica, stricto sensu, consiglierebbe l'uso della forma invariata mezzo, la norma, vista la quantità di oscillazioni nell'uso – e non da tempi recenti – lascia facoltà di libera scelta. Insomma, entrambe le scelte (mezzo invariato o mezzo/a/i/e, cioè flesso) sono ammesse. Ovviamente, si dice esclusivamente la mezza per indicare le ore 12. 30 o le ore 0. 30; peraltro, va estendendosi l'uso di la mezza per indicare il momento in cui sono passati 30 minuti dopo una qualunque ora, a patto che il contesto sia chiaro: senti, anziché alle 7 e 40 troviamoci alla mezza, dove "mezza" vale '7. 30'. answered Dec 25 '16 at 21:32 Certo, per chilo (kg), anno, metro (m.
Esprimere le ore in italiano non è per niente complicato. Però ci arriva un dubbio: si dice e scrive "mezzo" o "mezza" per indicare la metà di un ora? La risposta corretta è MEZZO: le otto e mezzo, le dodici e mezzo ecc. Ed ecco perché. Quando parliamo delle ore, la parola "mezzo" si usa in funzione di sostantivo al maschile singolare che significa "la metà", e quindi rimane invariata: le otto e mezzo (=una metà). Esempi: Ci vediamo alle otto e mezzo (=metà)! Il treno parte all'una e mezzo (=metà).! P. S. Nonostante tutto ciò, è anche accettabile (ma sconsigliata! ) la forma "mezza", per esempio, si può dire "le otto e mezza".
Fa' presto! Sta' fermo! Va' via!
S. Di Carlo chiede: Mi piacerebbe avere per iscritto le regole relative all'articolo indeterminativo, apostrofo davanti a un nome maschile/femminile etc. F. Betto manifesta un dubbio simile, riguardante i casi in cui un va apostrofato. Risposta L'articolo indeterminativo I dubbi sull'articolo indeterminativo non sono rari. L'incertezza maggiore riguarda i casi in cui va usata la forma apostrofata. Tuttavia, una volta memorizzate alcune semplici regole grammaticali che ne disciplinano l'uso, il sistema degli articoli indeterminativi non dovrebbe più presentare problemi. Le regole d'uso dell'articolo indeterminativo possono essere facilmente descritte partendo dalla struttura del sistema dell'articolo determinativo. Quest'ultimo, infatti, è quadripartito in articolo maschile e femminile e, per entrambi i generi, in forma debole e forte, secondo la terminologia specialistica della linguistica. Per il maschile, la forma debole è il e quella forte è lo (e l'); per il femminile l'unica forma, che unifica quella debole e quella forte, è la.
L'unico caso che presenta possibili problemi è quello dell'articolo indeterminativo maschile davanti a vocale, quando si impiegherebbe l'articolo determinativo forte lo apostrofato, l'. Infatti, la variante elisa di uno non ha l'apostrofo. Si ha quindi: un ariete, un espresso, un ornitorinco, un enzima, un unguento; è sbagliato scrivere * un'animale, * un'enzima; c) il femminile ha solo un'unica forma per articolo forte e debole, una, (come del resto per l'articolo determinativo, la), che si può trovare anche nella forma apostrofata un' (nei casi in cui si userebbe l'articolo determinativo l', ma l'elisione non è obbligatoria). Quest'ultima va usata davanti a parole che iniziano per vocale. Quindi si avrà un'aiola, un'eresia, un'ora, un'isola, un'udienza. Negli altri casi, si dovrà scrivere una giardiniera, una storia, una collana, una zattera, una xenofoba. Per approfondimenti: Serianni, L., 1989, Grammatica Italiana, Torino, UTET. A cura di Vera Gheno Redazione Consulenza Linguistica Accademia della Crusca 30 settembre 2002
» 30 settembre 2002
Ciao a tutti. Ho in effetti due domande. La prima è: Si dice "un'ora e mezzo" oppure "un'ora e mezza"? E la seconda: quando "un'ora e mezzo/a" è il soggetto di una frase, deve essere la terza persona singolare o plurale? Cioè … quale di queste frasi è corretta? Ci vuole un'ora e mezzo. Ci vuole un'ora e mezza. Ci vogliono un'ora e mezzo. Ci vogliono un'ora e mezza. Grazie in anticipo. asked Dec 25 '16 at 20:57 George Law George Law 343 2 gold badges 3 silver badges 8 bronze badges Le espressioni usate sono: Ci vuole un'ora e mezza, oppure Ci vuole un'ora e mezzo L'accademia della Crusca ritiene che entrambe le forme siano corrette: « Come di deve dire, le tre e mezzo o le tre e mezza? Come preferite. Potete usare la forma le tre e mezzo, cioè le tre più il mezzo, la metà di un'ora, oppure le tre e mezza, sottintendendo ora. Si dice, invece, la mezza per indicare la mezz'ora dopo le dodici, cioè mezzogiorno e trenta minuti, o anche la mezzanotte e mezzo, cioè le ore zero e trenta minuti; è corretto, ma meno comune (e quindi potrebbe causare equivoci), anche l'uso di la mezza per indicare la mezz'ora dopo un'ora qualsiasi già indicata: "Il treno parte alle tre e quaranta: vediamoci alla mezza (cioè alle tre e trenta)".