Ah, avrebbero anche vinto la cronosquadre... Bocciati Romain Bardet - Ahi. L'enfant du pays a cui si aggrappano le speranze francesi non ha certo convinto in questa prima decade. Anzi. Nell'unico arrivo in quota ha pagato dazio da tutti i rivali, cedendo sulle tremende rampe finali della Planche. In generale non ha mai dato la sensazione di essere brillante quando la strada ha virato verso su. Lo si è visto all'opera una sola volta, nella tappa con traguardo a Brioude. Più che altro un'azione d'orgoglio, visto che erano le strade di casa sua. Riparte a 3 minuti e 20 secondi da Alaphilippe e a più di due dalla coppia Ineos: servirà qualcosa di speciale. Romain Bardet sulle strade del Tour 2019 Credit Foto Getty Images Michael Matthews - Provocazione, è vero. L'australiano del Team Sunweb è entrato per sette volte in top 10 ma in realtà non ha mai accarezzato davvero il sogno della vittoria, pur facendo lavorare molto la squadra nei finali di tappa. Di fatto è salito sul podio di giornata una sola volta: la volata dei battuti nel giorno dell'assolo di Alaphilippe a Epernay.
UNDICESIMA TAPPA: ALBI-TOLOSA (167 KM) Ripresa abbastanza tranquilla dopo il primo giorno di riposo, ideale per gli sprinter: la Deceuninck-Quick Step di Viviani e la Jumbo-Visma di Groenewegen provano a dare uno strappo, ma rimangono sempre a vista; l'unica insidia arriva a 30 km dall'arrivo, quando una caduta lascia a terra Quintana e Porte. A 4 km dal traguardo il gruppo raggiunge gli attaccanti, aprendo la strada ai velocisti: ci sono Groenewegen, Sagan e Viviani, ma Caleb Ewan è indiavolato e si mette tutti dietro. Alaphilippe ancora maglia gialla. DECIMA TAPPA: SAINT FLOUR-ALBI (217, 5 KM) Doveva essere una tappa tranquilla per gli uomini-classifica e così è stata, per tutti meno che per Thibaut Pinot: Gallopin, Berhane, Turgis, Würtz, Eiking, Schär vanno in fuga sotto i suoi occhi mentre il gruppo si spezza; la Ineos di Thomas e Bernal parte all'attacco e ricompatta il gruppo di testa, il francese rimane dietro. Nel finale è battaglia a due tra Elia Viviani e Wout Van Aert con il belga che si piazza davanti di qualche centimetro.