La buona notizia, per lui e ovviamente anche per lei, è che "s e si escludono patologie organiche e psichiche, l'ingestibilità dell'eiaculazione è risolvibile nella maggior parte dei casi con un adeguato addestramento. Più o meno come la mamma addestra il piccolo al controllo dell'urina". Secondo l'esperto, "non sempre si tratta di una patologia, ma è molto spesso una condizione naturale dell'uomo, consolidata con l'autoerotismo adolescenziale, quando l'orgasmo è l'obiettivo da raggiungere e prima ci si arriva, meglio è. Condizione che - afferma Avenia all'AdnKronos Salute - può essere superata con l'addestramento". Per durare di più in camera da letto, no a rimedi 'fai da te'. "Molti uomini nel tempo - racconta il sessuologo - hanno sviluppato autonomamente 'sistemi' di controllo dell'eiaculazione più o meno efficaci. Tra i più frequenti, distogliere il pensiero dall'attività sessuale cercando di concentrarsi su qualcos'altro come contare i fiori della tappezzeria, di ricordare ad esempio i nomi dei giocatori di una data squadra o dei 7 re di Roma, di pensare a qualcosa che mette ansia, tipo esami, scadenze o persino la morte".
Sarà poi l'ufficiale di stato civile di quel comune che trasmetterà a Roma Capitale la delega per la celebrazione del matrimonio. Nel caso di stranieri non residenti in Roma che intendono contrarre matrimonio nelle sale capitoline, non sono necessarie pubblicazioni e la richiesta deve essere presentata presso l'Ufficio matrimoni dell' Anagrafe Centrale (Via Luigi Petroselli, 50 tel. 06 67104428). Cosa occorre Gli interessati debbono presentarsi muniti di un valido documento di riconoscimento e codice fiscale (se sono stranieri devono presentarsi con il passaporto, per gli stranieri comunitari è sufficiente la carta d'identità del proprio paese) e sottoscrivere un modello di autocertificazione. La documentazione necessaria (certificato contestuale (residenza, cittadinanza e stato libero), copia integrale dell'atto di nascita, copia integrale del precedente matrimonio (per i divorziati), copia integrale dell'atto di morte (per i vedovi) viene acquisita dall'Ufficio Matrimoni del Municipio di appartenenza di uno dei due nubendi.
L'altare maggiore costituisce un complesso monumentale e compatto, con statue imponenti: è la sintesi più matura di tutta la scultura lignea della Valle Camonica ed è attribuito alla bottega d'intaglio di Domenico e Giovan Battista Ramus. L'organo, opera del Mottironi di Cortenedolo, risale al 1843 ed è ancor oggi utilizzato per i concerti, dopo un recente restauro che gli ha restituito una straordinaria qualità sonora. Merita una visita anche la Chiesa di Sant'Apollonio, che si trova trova in località Planpezzo della frazione di Pezzo. E' considerata una delle chiese più antiche della Valle Camonica, in quanto a causa della struttura tipicamente romanica viene fatta risalire all'XI secolo. È possibile leggere sull'edificio un intervento volto all'innalzamento della stessa di circa un metro e mezzo, avvenuto tra il la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Altri rimaneggiamenti avvenuti nel XVII secolo hanno invece coperto gli affreschi originari con nuovi dipinti che, asportati nel 1965, sono oggi conservati presso il municipio di Ponte di Legno.
Prendere una padella antiaderente ed accendere il fornello medio alto. Serviranno due padelle, una servirà per la cottura e l'altra andrà lasciata fredda. Mettere l'impasto nella padella calda, facendolo cuocere un minuto per lato, fino a quando non si formeranno delle bolle, girandolo con le mani o con l'aiuto di una paletta. Quando sarà pronta mettere la piadina nella padella fredda, spruzzare sulla superficie superiore dell'olio di oliva ed appoggiarci sopra un panno pulito e bagnato sotto l'acqua calda e strizzato. Coprire con il coperchio. Proseguire cuocendo le altre piadine e quando saranno pronte andranno appoggiate sopra l'altra, spruzzate sempre con l'olio di oliva e coperte con il panno umido. Questo procedimento serve per fare rimanere le piadine più soffici e più facili da arrotolare. Lasciarle coperte per 30 minuti e poi saranno pronte per essere riempite a piacere, usando delle creme salate o dolci. L'impasto crudo si potrà conservare nel freezer per un massimo di 4 settimane e per una settimana nel frigorifero.
Anche il personaggio di Costanza ha il suo bel perché: è una mamma single innamorata perdutamente della sua piccola pasticciona, che cerca di fare di tutto per Flora anche se ogni tanto pensa al suo sogno di trasferirsi a Londra. Stile di scrittura Come vi ho già detto prima non avevo mai letto grandi cose della Gazzola ma sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua abilità nelle descrizioni tanto dei luoghi quanto della storia e dei personaggi. La scrittura è fluidissima e non fa altro che spingere il lettore a continuare a leggere per scoprire se nelle pagine successive Costanza si innamorerà perdutamente della paleopatologia. Il linguaggio è semplice anche se presenta alcune piccole espressioni in latino. La conclusione è, come ci si aspetta, sospesa nel vuoto perché altrimenti la serie non potrebbe andare avanti. Ho notato tuttavia una certa classe nel concludere il racconto: l'autrice sgancia la bomba e rimanda tante cose al prossimo libro. A questo punto ho due sentimenti contrastanti da esprimere: il primo è la tristezza perché avrei voluto leggere qualche centinaio di pagine in più per sapere come andava a finire e il secondo è la gioia perché il finale aperto equivale alla certezza di un continuo (che spero arrivi quanto prima!