La mia vita sessuale è cambiata, prima erano un bel gioco, ora basta sfiorarle e sento fastidio». Tinto Brass che di eros se ne intende, ha una sua teoria precisa, sul davanti xxl: «Le misure non mi spaventano. Mi spavento se le tette non sono naturali ma siliconate. E comunque io sono per il lato B. Nel gioco della torre, dovendo scegliere, butto giù le tette: c'è un retaggio di allattamento, sesso riproduttivo, contro il sesso ricreativo, solo per divertimento, del lato B. Alla psicoanalisi non credo, insegna solo a mentire sinceramente, insegna a dire che si ha voglia di mamma se si vogliono seni grandi. Certo sono guanciali morbidi, ma io consiglio le natiche che conciliano sogni d'oro e splendide erezioni ». Punti prospettici diversi, come due sono le scuole di pensiero maschili: quelli che hanno come motto «sotto la quarta non è amore» e i cultori dei seno contenuto in una coppa di champagne. Russ Meyer, il più famoso regista americano di B movie, aveva due frasi per presentarsi: «Io giro film di tette» e «Se devo uscire con una piatta, sto a casa a giocare a carte».
Va bene così"? Se lo dice lei, ci possiamo fidare. Da grande cosa vuole fare? "Per il momento ho il mio lavoro di hostess in un centro commerciale a Gualdo Tadino e poi vorrei posare per fotografi professionisti. Io ce la metto tutta e sono cosciente del mio valore". Parliamo degli occhi. "Verdi, marrone, neri e qualcosa di giallo. ma si vede più il verde". E se parliamo del seno è un problema? "E' un dono di madre natura. Diciamo che ha il suo peso. Il topless è venuto da poco e non è stata la mia prima esperienza fotografica. Aiuta nelle foto e nella vita. C'è chi se lo rifà, io ce l'ho così. Pazzi per il suo seno? "Sì e no. Molti anche per il resto. Lei è un uomo che dice? Meglio una piatta"? Per noi vale la regola che non è bello ciò che è bello ma ciò che piace. Ma forse anche no. Ha mai pensato alla televisione? "Mi piacerebbe. Anche venire a vivere a Roma". Con quali fotografi ha collaborato? "Paolo del Frate, naturalmente il maestro Alex Comaschi, Riccardo Piva, Enrico Burani e altri".
l:ago della bilancia si è fermato a 1 chilo e mezzo. Cadauna, s'intende. «Gli uomini hanno sempre apprezzato il mio seno, e io ne sono contenta». L'hanno battezzata senza troppa fantasia «la Tettona», soprannome che porta con allegria salvo quando viene l'estate e in spiaggia tutti la fissano, e in campeggio si trova a disagio. Due chili pesavano invece quelle di Noemi Fíorini, 49 anni, milanese, decoratrice. Ha fatto 25 anni in sesta, le sono esplose quando era ventenne, ha resistito fino al 45 poi è andata dal chirurgo chiedendogli di alleggerirla da quel peso fisico ed esistenziale. Noemi non è la Cristina del Grande fratello: «Io le ho vissute malissimo, per tutti ero la Tettona, pochi sapevano il mio vero nome. In spiaggia strisciavo dalla sdraio al mare, ma tutti mi guardavano lo stesso. I maschi ti prendono in considerazione perché sei maggiorata. E' stato un complesso, una sofferenza, dovevo o infagottarmi o vestirmi da vecchia per nasconderle». Poi la decisione di operarsi, tre giorni con dolori fortissimi, due grandi cicatrici come firma e un dazio imprevisto, anche quello doloroso: «Le mie tette sono insensibili.
Ha sofferto da ragazzina, anche lei nascondeva le protuberanze sotto maglie larghe, a 18 anni ha pensato di farsi ridurre il seno poi ha desistito perché capì che era il suo punto di forza. «0 forse perché un fidanzato, mai stato prima di allora con una maggiorata, mi confessò che non avrebbe mai più fatto a meno di quel bendidio. Una volta, in giro in barca con amici, provocai involontariamente un incidente: mi ero messa in topless distraendo il timoniere. E un'altra volta un ragazzo cadde in un fosso, perché aveva lo sguardo altrove, cioè lì. In Florida, mi hanno fermata chiedendo: "E' vero? ". Sa, con questa moda della chirurgia plastica … ». Solo in Italia ogni anno vengono importate e montate 30 mila protesi mammarie. Le taglie di seno più rich ieste sono la terza e la quarta, come informa Maurizio Valeriani, noto chirurgo plastico: «lo mi rifiuto di mettere protesi troppo grandi, è anche una cattiva presentazione professionale, perché si deve puntare all'armonia, fare un seno florido e naturale, quindi si può salire al massimo di due taglie».
Sarà per questo che Alessia Marcuzzi, conduttrice del reality bollente del momento, ha deciso di passare da una gloriosa quinta a una inflazionata terza. E forse, in una delle prossime puntate del Grande fratello, dispenserà un consiglio a Cristina Dei Basso, la falsa sesta nazionale.