Occorre, cioè, che il cittadino o l'associazione abbia proposto ricorso dinanzi al tribunale nazionale e che il giudizio si sia concluso con una sentenza definitiva o che, in caso di appello e, poi, di ricorso per cassazione, si sia giunti ad una sentenza di appello definitiva o alla sentenza di cassazione. Il ricorso alla Corte europea si può proporre solo contro atti degli Stati Quali formalità occorrono per presentare il ricorso? Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo si propone per iscritto compilando (in inglese o francese o in una delle lingue degli Stati che hanno ratificato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo) e sottoscrivendo l'apposito modulo, scaricabile anche dal sito istituzionale della Corte, avendo cura di allegare quanto richiesto e di spedirlo per posta all'indirizzo della Cedu (The Registrar European Court of Human Rights Council of Europe, F – 67075 Strasbourg cedex). L'esame del ricorso è gratuito e l'assistenza di un avvocato sarà necessaria se la Corte ritenesse di comunicare il ricorso al Governo dello Stato contro cui il ricorso è stato presentato.
Voci correlate Diritti umani. Diritto internazionale Diritti umani. Diritto dell'Unione Europea
COS'È LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO? La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è un tribunale internazionale con sede a Strasburgo, in Francia. La Corte si compone di un numero di giudici pari a quello degli Stati membri del Consiglio d'Europa che hanno ratificato la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. A oggi, la Convenzione è stata ratificata da quarantasette Stati. COS'È LA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO? La Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo è un trattato internazionale aperto alla firma degli Stati membri del Consiglio d'Europa. La Convenzione, che istituisce la Corte e ne regola il funzionamento, contiene un catalogo di diritti e libertà che gli Stati hanno assunto l'obbligo di rispettare. CHI PUO' RICORRERE ALLA CEDU?
TORINO. La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha chiesto chiarimenti al Governo italiano in merito alla situazione di un detenuto nel carcere 'Lorusso e Cutugno' risultato positivo al Covid19 e tutt'ora recluso. A portare la questione a Strasburgo è stata l'avvocato Benedetta Perego dell'associazione Strali, che ha presentato un esposto. L'uomo, oltre ad essere positivo al Covid19, risulta affetto da altre patologie pregresse. Secondo quanto riferisce l'associazione, il detenuto è rimasto in carcere «nonostante la direzione sanitaria abbia rilevato, l'8 aprile, l'incompatibilità della malattia con la prosecuzione della detenzione». Il ricorso – in termine tecnico una 'richiesta di misure provvisorie' – sottolinea anche il «proliferare del contagio all'interno del carcere di Torino e la connessa impossibilità di garantire assistenza sanitaria continua a tutti i detenuti». I giudici della Cedu hanno quindi «sollecitato il governo italiano a riferire in merito alle questioni attuali del ricorrente e alle misure predisposte dalla direzione del carcere per evitare il rischio di complicazioni della malattia».
agente provocatore, censurando la violazione dell 'art [... ] 1. La ricognizione Con la recentissima pronuncia Veselov e altri c. Russia1, la Corte europea dei diritti dell ' uomo ha affrontato la questione avente a oggetto la legittimità...... Perquisizioni domiciliari Perquisizioni domiciliari La Corte europea dei diritti dell ' uomo affronta il tema delle perquisizioni domiciliari disposte extra procedimento penale, censurando l'illegalità e la [... ] problematici 1. La ricognizione Con la recente pronuncia Aydemir c. Turchia1, la Corte europea dei diritti dell ' uomo ha affrontato la questione avente a oggetto la legittimità...... Leggi Tutto
COVID-19 Misure straordinarie A partire dal 16 marzo 2020, la Corte ha esteso il termine sancito dall'articolo 35 della Convenzione, secondo il quale i ricorrenti hanno a loro disposizione un termine di sei mesi dall'esperimento delle vie di ricorso interne per introdurre un ricorso presso la Corte. L'estensione di tale termine, originariamente di un mese, è stata ora prolungata per un totale di tre mesi. Questo significa che tutti i ricorrenti il cui termine per l'introduzione del ricorso decorra, è pendente o scada tra il 16 marzo e il 15 giugno 2020, avranno a loro disposizione nove mesi dalla data della decisione interna definitiva per presentare un ricorso alla Corte. Pertanto, la Corte terrà conto di tale ulteriore estensione allorquando esaminerà la questione del rispetto della regola sancita dall'articolo 35. Come introdurre un ricorso in maniera corretta Nel caso in cui si decida di adire la Corte, sarà necessario che il ricorso presentato rispetti le istruzioni enunciate all'articolo 47 del regolamento della Corte, il quale indica le informazioni e i documenti da fornire.
I giudici restano in carica per nove anni e il loro mandato non è rinnovabile I componenti della Corte eleggono al proprio interno un Presidente e due Vice-Presidenti per un periodo di tre anni, rinnovabile. Attualmente, il Presidente della Corte è l'italiano Guido Raimondi. Come funziona ed opera la Corte? La Corte ha cinque Sezioni, che sono entità amministrative composte ciascuna da un Presidente, un Vice Presidente e da alcuni giudici come membri ordinari. All'interno di ciascuna sezione sono poi organizzate delle Camere di giudici che risolvono in via ordinaria i casi presentati alla Corte. Le Camere sono composte dal Presidente della Sezione competente per il caso in questione, dal giudice nazionale (ossia colui eletto in rappresentanza dello Stato interessato) e da altri giudici selezionati dal Presidente di Sezione a rotazione. Questo meccanismo implica che ci sia una variazione nella composizione dell'organo giudiziario in base al caso trattato. Vi è poi una Gran Camera – composta dal Presidente della Corte con i Vice Presidenti, il Presidente di Sezione, il giudice nazionale e altri giudici estratti a sorte – competente ad esaminare i casi più complessi e le (eccezionali) impugnazioni delle sentenze della Corte.
Sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) aggiornamento: 27 aprile 2020 La pubblicazione delle sentenze EDU tradotte in italiano sul sito istituzionale del Ministero della giustizia deriva, in via generale, dall'obbligo di attuare le misure necessarie ad adempiere le sentenze di condanna (articoli 34 e 46 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo); anche la diffusione della traduzione assolve a questo obbligo. La pubblicazione si aggiunge a quella sul sito HUDOC della Corte, nella lingua ufficiale in cui le decisioni sono adottate e assolve a funzione come misura generale in quanto tutti si devono conformare a quanto deciso dalla Corte EDU, e come misura individuale, ad es. per richiamare l'attenzione delle autorità giudiziarie che avevano deciso la questione poi portata all'attenzione Corte EDU e sottesa alla decisione. Dopo la pubblicazione sul sito del Ministero della giustizia, la pubblicazione della decisione tradotta avviene anche sul sito HUDOC, con la specificazione traduzione eseguita dal Ministero della giustizia italiano.
SE ACCETTO IL RIMBORSO DEVO RINUNCIARE AL RICORSO PRESSO LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO? È la domanda che in questi giorni ci stanno rivolgendo, con comprensibile grande preoccupazione, centinaia di persone. LA RISPOSTA È NO: i risparmiatori che decideranno di aderire al Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per la tutela dei risparmiatori azionisti, saranno comunque liberi di promuovere azioni giudiziarie in sede civile o penale, ovvero di stipulare accordi transattivi con le Banche interessate e quindi di accettare il rimborso. In questo breve video la risposta del PROF. AVV. GAETANO ROBERTO FILOGRANO. PARLA DI QUESTA INIZIATIVA CON PIÙ PERSONE POSSIBILI PERCHÉ NESSUN TRUFFATO DEVE SENTIRSI SOLO Siamo a fianco di tutti quegli operai, professionisti, piccoli imprenditori, pensionati e casalinghe che nella banca hanno creduto investendo i risparmi di una vita. Queste persone non possono essere lasciate sole a vivere quello che per molti è un autentico dramma. Vogliamo che la verità venga a galla e che chi ha preso in giro e bruciato i risparmi di una vita dei cittadini azionisti venga punito.