Trama Dopo essere stato invitato alla sua prima festa di baci, il dodicenne Max è nel panico perché non sa nemmeno come si dà un bacio. Desiderosi di suggerimenti, Max e gli amici Thor e Lucas decidono di usare il drone del padre di Max - che gli è stato severamente vietato di toccare - per spiare una coppia di adolescenti. Le cose però prendono una piega sbagliata e il drone viene distrutto. Con l'obiettivo di rimpiazzarlo prima che il padre rientri dal lavoro, Max e i suoi amici saltano la scuola e partono per un'odissea in cui ogni momento va di male in peggio. Approfondimento GOOD BOYS - QUEI CATTIVI RAGAZZI: UNA COMMEDIA VIETATA CON PROTAGONISTI DEI RAGAZZINI Diretto da Gene Stupnitsky e sceneggiato dallo stesso con Lee Eisenberg, Good Boys - Quei cattivi ragazzi racconta la storia di tre ragazzini che vivono la più folle giornata della loro vita. Tutto ha inizio quando, dopo essere stato invitato al suo primo kiss party, il dodicenne Max si ritrova in preda al panico per una semplice ragione: non sa come si bacia.
M ax, Lucas e Thor frequentano le scuole medie e vogliono imparare a baciare le ragazze. Soprattutto Max, che è innamorato di Brixlee e vuole fare una buona impressione. La banda dei Bad Boys decide così di diventare grande; il che comprende provare a bere birra, parlare da duri e emulare le scene d'azione tra poliziotto-criminale dei film. Saranno pronti ad iniziare l'avventura che li porterà nell'età "adulta"? Questa è la recensione di Quei cattivi ragazzi. Quei cattivi ragazzi è una commedia di Gene Stupnitsky uscita nel 2019, con protagonisti Jacob Tremblay ( Room, Wonder, La mia vita con John F. Donovan) nei panni di Max. Keith L. Williams ( Kidding- Il fantastico mondo di Mr. Pickles, The last man on earth) in quelli di Lucas. Brady Noon ( Boardwalk Empire: L'impero del crimine, Made in Hollywood) nel ruolo di Thor. Piccola curiosità: negli Stati Uniti la pellicola è stata vietata ai minori di 17 anni per la presenza di "forte contenuto sessuale, droga e alcol, linguaggio non adatto", nonostante gli attori principali siano tutti sotto i 13 anni.
Noi siamo la Bad Company Genere: Sparatutto in soggettiva Sviluppatore: Digital Illusions CE (Electronic Arts) Distributore: Electronic Arts Voto: 8/10 In un futuro non troppo lontano, gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Russia. Non domandatevi il perché, non vi è dato saperlo. Il vostro ruolo in questa ennesimo scontro bellico prende il nome di Preston Marlowe, un novellino della sezione B: la Bad Company, una divisione composta soltanto dagli scarti dell'esercito che hanno l'ingrato compito di andare in prima linea senza la ben che minima protezione. Questa squadra è composta unicamente da quattro membri: voi, il sergente Samuel D. Redford, un veterano a tre giorni della pensione, Sweetwater, lo zimbello chiacchierone che si è arruolato nell'esercito per pagare i propri studi e Haggard, un esaltato fuori di testa ma specialista degli esplosivi. Il gioco si apre con l'arrivo di Preston nella squadra. Il primo passo è di aprire la strada ad un convoglio di fornitura. L'occasione, immancabilmente, viene sfruttata per introdurre un efficace tutorial dei comandi di gioco.
Insomma, un film che poteva essere potenzialmente molto volgare e di serie B, ma che riesce a non cadere nel trash grazie ai riferimenti ironici agli altri generi, alla bravura dei ragazzi protagonisti e ai piccoli insegnamenti disseminati all'interno della storia. Un montaggio dinamico e frizzante è accompagnato da una colonna sonora pop e fresca. Troviamo spesso l'utilizzo del ralenti e dei primissimi piani sulle espressioni buffe dei tre attori principali. Voto - 6 6 Voto Lati positivi Dirty comedy non troppo volgare Ragazzi protagonisti ironici ed espressivi Film leggero e piacevole Lati negativi Poco peso alla profondità dei personaggi
siamo quelli che mamma dice di non frequentare Non chiamateci cattivi ragazzi. Non siamo cattivi se non con noi stessi. Sempre a distruggerci e a tentare di salvarci e poi a ditruggerci di nuovo. Non chiamateci cattivi ragazzi se neanche ci guardate negli occhi per scorgere il male che abbiamo dentro, se neanche ci chiedete i motivi dei nostri comportamenti sbagliati. Non chiamateci cattivi ragazzi se neanche sapete distinguere la cattiveria dalla tristezza. Non giudicate i nostri sbagli se poi non vi preoccupate di fare ammenda dei vostri. Non chiamateci cattivi ragazzi, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia sentire peggio, abbiamo bisogno di qualcuno che ci accetti per quello che siamo, che non ci faccia sentire sbagliati. Non chiamateci cattivi ragazzi, il male lo abbiamo fatto solo a noi stessi.