E' morto Andrea Camilleri. Lo scrittore aveva 93 anni e si è spento stmattina alle 8, 20 all'ospedale Santo Spirito di Roma dove era ricoverato dal 17 giugno in seguito a un arresto cardiaco. Per volontà dello scrittore e della sua famiglia non ci sarà camera ardente. Nessun funerale pubblico, ma da giovedì 18 luglio dalle ore 15 chi vorrà potrà dare l'ultimo saluto al cimitero Acattolico a Testaccio a Roma dove lo scrittore sarà sepolto. "Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano". Così rispondeva Andrea Camilleri a chi gli chiedeva come mai a 93 anni non si fosse ancora deciso ad andare in pensione, come mai nonostante gli occhi che da tempo si erano spenti, continuasse a impastare realtà e fantasia in quella sua lingua eccezionale, il vigatese, che non aveva alcun corrispettivo nella realtà ma che finiva per essere più concreta che mai. Non si può smettere di fare ciò per cui si è nati.
Per scaricare quest'applicazione, fai clic sul link che ti ho fornito, per avviare il Mac App Store, e premi sui pulsanti Ottieni e poi su Installa. Dopo aver avviato il gioco, troverai una schermata con l'elenco di tutti i solitari divisi per categoria. Seleziona quindi quello di tuo interesse e premi sul pulsante Gioca, per iniziare a giocare immediatamente. Altri giochi di carte Solitario per PC Se i giochi che ti ho elencato nei paragrafi precedenti non dovessero essere sufficienti, allora posso consigliartene altri, di cui ti parlerò nelle prossime righe. Solitario 40 carte ( Windows) – è un'app scaricabile gratuitamente dal Microsoft Store con la quale è possibile giocare a un solitario a 40 carte con le classiche carte siciliane. Sono disponibili altri mazzi, come quello francese gratuito, ma altri tipici di alcune regioni d'Italia sono a pagamento. Solitarie Epic ( macOS) – è un'applicazione per macOS che permette di giocare, in modo gratuito, ad alcune varianti del classico gioco Klondike.
Come festeggiare la fine della scuola Filastrocca per la maestra Donna la semplicità ti fa grande ti fa grande la semplicità che sempre ci regali quelle lacrime che sai asciugare quelle bugie che sai perdonare ti fa grande parlare poco e ascoltare molto ti fa grande essere un raggio di sole in una giornata di pioggia anch'io, mi sento grande molto grande perché la donna di questa poesia è la maestra mia da La scuola di Roberto Piumini Vado a Scuola, vedo amici, gioco, parlo, imparo, rido, più si è, più si è felici: degli amici io mi fido. La maestra ha bei capelli è un'amica un po' più grande lei ci insegna ritornelli, lei risponde alle domande. vado a Scuola, vedo cose, le disegno con colori, sento storie misteriose, e alla fine torno fuori Filastrocca dell'infinita maestria di Bruno Tognolini Le maestre non muoiono I bambini lo sanno Ogni tanto spariscono Però non se ne vanno Guardano dalle O Ridono nelle U Vivono in tutto ciò Che ora sai fare tu Finché c'è da imparare Il cielo è un grande circolo La scuola è un grande mare Gli alberi sono pronti Per quadrimestri eterni Gli angeli dei tramonti Preparano i quaderni.
La Stele degli avvoltoi, oggi conservata al Louvre, è un bassorilievo in pietra calcarea, che fu eretta come monumento per celebrare la vittoria del Re Eannatum di Lagash su Enakalle di Umma. Su di essa vi sono iscritti vari accadimenti riguardanti la guerra. In una scena, il re si trova sul suo carro con un'arma nella mano destra, formata da tre barre di metallo fuse assieme ad anello, mentre i suoi soldati, con elmi e lance in mano, marciano dietro di lui. Il senso della moltitudine di soldati viene reso attraverso la sola rappresentazione del susseguirsi delle teste e delle lance, poste una dietro l'altra (sia le teste che le lance). L'esercito passa crudelmente sopra i corpi degli sconfitti, attaccati persino da avvoltoi (particolare dal quale la stele prende nome). La scena cinica, però, non è stata rappresentata per l'atto in sé che raffigura, bensì per celebrare magnificamente il sovrano. Questo fatto viene spiegato chiaramente attraverso le scritte cuneiformi presenti nella stele, dove viene indicato Eannatum come colui «la cui parola è giusta».