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Finora, ci spiega, il Papa era considerato una sorta di "Imperatore della legge", ora invece viene visto come "Imperatore della dottrina", o meglio come guida spirituale e morale a livello universale. Un'intensa preparazione Riguardo al lavoro di preparazione all'arrivo di Francesco, padre Momma ci dice che per una Chiesa piccola come quella in Giappone, è stato un corso accelerato e un bell'impegno portato avanti anche con l'aiuto di agenzie esterne. Ora c'è la gioia di poterlo ricevere e da parte di molte persone, afferma, c'è l'attesa di poterlo incontrare. Le richieste per la partecipazione ai diversi momenti hanno superato i posti disponibili per cui si è dovuto ricorrere, in alcuni casi, al sorteggio per selezionare le richieste. Padre Joseph Naoki Momma, Il primo incontro di Francesco sarà con i vescovi E' un evento "storico", lo definisce padre Momma, quello che sta per iniziare, molto importante per una Chiesa che sente il bisogno di un incoraggiamento per andare avanti e continuare a testimoniare i valori del Vangelo.
Papa Francesco Una Chiesa di martiri "può parlare con maggiore libertà, specialmente nell'affrontare questioni urgenti di pace e giustizia nel nostro mondo". Così Papa Francesco incontrando - nel suo primo appuntamento, appena atterrato a Tokyo - i vescovi della Conferenza Episcopale del Giappone nel refettorio della Rappresentanza Pontificia. "Presto visiterò Nagasaki e Hiroshima, dove - ha aggiunto - pregherò per le vittime del catastrofico bombardamento di queste due città e mi farò eco dei vostri appelli profetici al disarmo nucleare. Desidero incontrare coloro che ancora patiscono le ferite di quel tragico episodio della storia umana". Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a
Pubblicità TOKYO (Giappone) — Alla fine il sogno si è avverato. Francesco si è fatto missionario in Giappone. Ci è arrivato da pellegrino e da Papa. Ma sempre sulle orme dei grandi testimoni della fede nipponica. Il paese del sol levante lo ha accolto sferzandolo con pioggia sottile e folate di vento umido. Quasi si piegava nello scendere la scaletta dell'aereo che da Bangkok lo portava dentro il desiderio covato a lungo. Poche formalità e poi subito il primo impegno, nella Nunziatura di Tokio, dove ad attenderlo c'era l'intera conferenza episcopale giapponese, pronta a spolparlo con domande e interpellanze. "I giapponesi mi mettono subito a lavoro", ha celiato senza rinunciare ai cliché che gli sono cari. Ma un po' era vero. Nessuna pietà per l'anziano pontefice che si era svegliato all'alba in Thailandia, lasciando 30 gradi e un sole tropicale per catapultarsi ancora più ad est, nel luogo mitico per ogni gesuita che si rispetti. Pubblicità Ed eccolo qui, con i suoi quasi 83 anni e il sorriso di un bambino, nel posto che ha sempre considerato comodo e adatto, in fondo suo, ma negato dal destino a Dio (che poi è lo stesso).
E il primo appuntamento di Francesco, poco dopo l'arrivo, sarà proprio con i vescovi del Giappone nella Nunziatura apostolica. Lo accoglierà a nome di tutti monsignor Joseph Mitsuaki Takami, arcivescovo di Nagasaki e presidente della Conferenza episcopale giapponese. Tre nel Paese le arcidiocesi metropolitane e tredici le diocesi. Su oltre 126 milioni di abitanti, nel 2017, in Giappone, i cattolici sono circa 530 mila, pari allo 0, 42 per cento della popolazione in maggioranza buddista e scintoista. Altrettanti i membri della Chiesa protestante.