Adone e Venere si sposano, ma con l'arrivo di Marte, geloso di Venere, il giovane principe è costretto a fuggire, e solo dopo una serie di avventurose peripezie Venere e Adone si ricongiungono. Un giorno, Adone esce per andare a caccia e fa l'errore di prendere arco e frecce che appartengono a Cupido; e durante la caccia colpisce un cinghiale irritato apposta da Marte e Diana, che inevitabilmente si innamora di Adone, e muore per l'aggressione sessuale dell'animale. Si celebrano i funerali e Venere trasforma il cuore di Adone in anemone e indice tre giorni di giochi in onore del defunto. L'opera appare come un poema della curiosità infinita per gli aspetti del mondo, opera stranissima dalla storia bizzarra che ci dà il senso dell'abnorme tipico del barocco. "L' Adone" si mostra come un poema bifocale in forma di ellisse, in cui gli episodi principali si dispongono lontani nella prima metà del poema (che narra innamoramento e amori, canti I-XII) e nella seconda metà del poema (dipartita e morte, canti XIII-XX), e sono connessi agli episodi secondari per analogia o similarità di situazione, più che per stringente necessità narrativa.
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