Ormai un flusso annuale di nuovi immigrati per rigenerare la cultura italiana non avviene più. Gran parte dei nuovi arrivi sono studenti, ricercatori, managers che fanno parte della categoria dei "brain drain"; sono, sopratutto, soujourners, celibi, nubili che vivono in quartieri eterogenei soggetti alla, parafrasando Piore, "birds of passage" che non hanno rigenerato una vera comunità etnica legata al proprio quartiere, ma una comunità dispersa, digitale e virtuale. L'ultimo flusso di immigrati italiani è occorso negli anni Sessanta quando oltre 20. 000 immigrati arrivavano ogni meno istruiti hanno avuto difficoltà d'integrazione, mentre quelli più istruiti sono stati capaci di entrare attivamente a far parte della vita americana. Gli immigrati meno istruiti per raggiungere il successo economico sono stati, spesso, costretti ad abbandonare un lavoro dipendente e a crearsene uno in proprio. Gli immigrati più istruiti, nella maggioranza dei casi, più giovani, gradualmente sono riusciti a integrarsi nella struttura sociale americana grazie alla loro laurea, che ha dato loro accesso a lavori professionali ben pagati.
Sono liberi di scegliere, tra le tante diverse etnie ereditate, quella che più soddisfi le loro caratteristiche ed esigenze personali. Tale scelta da loro un senso di chi sono e da dove vengono. L'identità scelta crea in loro un senso di piacere, di soddisfazione, un appagamento nella loro vita professionale e sociale. È una identità che invoca un bagaglio culturale che più li soddisfi. Nel passato i valori, usi e costumi culturali italiani venivano rinvigoriti dall'arrivo di nuovi immigrati, ciò non avviene più, infatti, a partire dal 1990 al 2000 l'emigrazione italiana in America ha continuato a diminuire. Nel 1990, 3. 287 italiani sono emigrati in America di cui 515 si sono stabiliti a NYC. Nel 2000 erano 2, 485 di cui 275 a NYC (Department oh Homeland Security). I vecchi immigrati si sono, man mano, americanizzati, il risveglio etnico da loro vissuto negli anni Sessanta e Settanta non è stato altro che un breve lampo che si è affievolito in una etnicità simbolica. L'etnicità che sopravvive nelle nuove generazioni è volontaria, per loro è piacevole ricordare le proprie radici; la loro identità la manifestano nelle attività di tempo libero piuttosto che in quelle lavorative, mentre per i loro nonni e bisnonni era considerata una parte vitale della loro quotidianità.
This thread is archived New comments cannot be posted and votes cannot be cast level 1 TIL primo levi è andato in pensione a 59 anni, praticamente un baby boomer level 1 Qualcuno saprebbe spiegarmi perchè con crome o con opera senza vpn non mi fa accedere a Reddit da pc? ho provato diverse wifi, ma riesco a collegarmi solo tramite VPN! level 1 Sono andato su r/soccer e vedo moltissima gente chiamare i tifosi della Lazio e della Roma fascisti, nazisti ecc. È per la storia degli sticker di Anne Frank e i cori o c'è altro di cui non sono al corrente? level 2 Lazio probabilmente... Tifoseria notoriamente fascista level 2 Non sono molto informato però dovrebbe essere successo qualcosa di grave negli ultimi giorni. Cerca su internet level 1 Frase da mettere su una maglia. Vorrei però trovare il font giusto e crearla che non venga lo sfondo bianco (Vector logo? ) level 1 Boh fidanzata non lo era... forse avrei dovuto dirlo che mi sarebbe piaciuto salire da lei. Arrivati nei pressi di casa sua mi ha detto che finiva la sigaretta e mi abbandonava.
Per favore scusate il mio italiano, ho cresciuto con un italiano imbastardito in America. Ho un po' d'esperienza con italiano sul piano basico nell'università. Ma, comunque, vissi a Orvieto un mese e adesso tutto voglio nel mondo è vivere in Italia! Per un tempo poco lavoravo come cuoco, ma qua in America. In questo paese la cultura di ristorante ècessiva. Osservavo che l'atmosfera negli ristoranti italiani è un po' più di rilassata. Io so che non può essere una passeggiata ma voglio di vedere come compara agli ristoranti americani se qualcuno abbia un'opinione o un'esperienza. Grazie mille.
L'approdo dei bastimenti di emigranti è l'isola di Ellis Island, nella baia di New York. In molti muoiono durante il viaggio e quelli che sopravvivono vengono esaminati scrupolosamente dalle autorità sanitarie: si teme che gli italiani portino malattie, come il tracoma (un'infezione degli occhi che rende ciechi). Alle visite mediche segue una visita psico-attitudinale. Chi non supera i controlli, che possono durare anche tre giorni (in cella), viene marchiato con una X sui vestiti e rimandato indietro. Sui documenti rilasciati agli italiani, accanto alla scritta white (bianco), che indica il colore della pelle, a volte c'è un punto interrogativo: è un altro indice del razzismo che devono subire gli italiani da una parte della società americana. | Contrasto Molti morivano prima di vedere il Nuovo Mondo. Una volta arrivati, superato l'umiliante filtro dell'ufficio immigrazione di Ellis Island, iniziava la sfida per l'integrazione. Se in Sud America conquistarsi un posto nella nuova patria fu più facile, negli Stati Uniti era una faticaccia.
La cupola del Campidoglio a Washington e' stata affrescata dall'italiano Constantino Brumidi, che l'ha terminata nel 1865 (Crediti: United States Government Work) PAGINA IN CORSO DI AGGIORNAMENTO Comunità Italiana e Italo-Americana Le relazioni tra Italia e Stati Uniti fanno leva sulla presenza di una molto vasta e qualificata comunità italiana ed italoamericana, che ha dato vita ad un'articolata rete di relazioni, associazioni e centri culturali, musei, festival, riviste, giornali e blog. Alcuni dei media rivolti alla collettività italiana ricevono contributi da parte del Governo italiano. Gli Italiani iscritti all' Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) negli Stati Uniti sono circa 277. 000 (dato aggiornato al 31 dicembre 2017), così ripartiti nelle 10 circoscrizioni consolari: Boston: 19. 566; Chicago: 22. 526; Detroit: 17. 204; Filadelfia: 23. 245; Houston: 10. 165; Los Angeles: 25. 699; Miami: 38. 525; New York: 89. 998; San Francisco: 22. 339; Washington D. C. : 7. 346.