Il ragazzo dovrebbe essere pronto alla vita, invece è intrappolato in un alienante far niente: lui a letto, lui in piscina, lui immobile a guardare il vuoto. Sul suo volto si legge l'apatia di chi non ha nulla per cui combattere perché ha tutto, non è animato da desideri – a parte quello per la signora Robinson, un'amica di famiglia, che incontra proprio durante la festa in suo onore – né dalla gioia per il traguardo raggiunto. Questo perché non c'è in lui un sogno americano, intorno a lui ogni cosa ha perso di tridimensionalità ed emerge chiaramente che fino ad ora ha battuto una strada già segnata: la laurea conseguita non è un obiettivo suo ma degli altri; come un automa ha compiuto il suo compito ma ora senza input non sa più cosa fare. C'è però qualcosa che lo smuove, alla sua festa c'è anche l'affascinante moglie del socio d'affari di suo padre, Mrs Robinson, che lo turba e conturba con la sua erotica bellezza e a questo punto viene riportato alla realtà. Il laureato è il racconto di formazione di Ben che include lo smarrimento di un'intera nazione, la duplice sensazione di voglia e di terrore per il futuro.
Un'amica di famiglia, bella quarantenne, annoiata dalla vita matrimoniale, lo seduce, e al contempo, lo scuote, facendolo passare dall'essere un timido acculturato ad un gigolò per donne insoddisfatte. Il diavolo però ci mette la coda e fa sì che il [... ] Vai alla recensione »
Anche se oggi può sembrare puerile, nel 1967 rappresentava una forte spallata al perbenismo americano. giovedì 21 giugno 2012 el gato Capisco che si possa dire che rispetto a film come"Easy Rider"di Dennis Hopper, a"Zabriskie Point"di Michelangelo Antonioni, a"Midnight Cowboy"(qui non ricordo il nome del regista, ma ricordo un'altra straordinaria interpretazione di Dustin Hoffman)sembri mancare la durezza contestaria ma il"fuoco cova nella cenere"e difatti il film viene ancora avvertito [... ] martedì 21 luglio 2015 fagottiamo97 Il film che ha lanciato la carriera di uno straordinario dustin hoffman nei panni di un giovane laureato che non sa che fare della sua vita. Con una colonna sonora tra le migliori della storia del cinema (composta da celebri canzoni dei Simon e Garfunkel)il film esprime la critica alla borghesia americana e l'indecisione che spesso appare nei giovani che non san che fare della propria vita. mercoledì 1 luglio 2015 gabrigilli1997 Le medie di Mymovies, prima che io vedessi questo film, mi scoraggiavano: appena 3, 6.
giovedì 31 gennaio 2013 Filippo Catani Laureatosi a pieni voti e con un avvenire piuttosto assicurato vista anche la ricchezza della famiglia, un giovane laureato non riesce a vivere con spensieratezza l'ultima estate libera della sua vita. Il ragazzo finirà con il cadere in un intricato triangolo amoroso con la moglie e la figlia del socio d'affari del padre. Giustamente considerato un film cult e che fece da trampolino [... ] Vai alla recensione » lunedì 26 settembre 2011 Gianni Lucini Meno esplicito dal punto di vista politico della produzione indipendente statunitense degli ultimi anni Sessanta "Il laureato" porta sullo schermo l'inquietudine esistenziale di una generazione che sta per dare vita a una ribellione destinata a innovare nel profondo la società scardinandone le regole e le strutture dei rapporti sociali. Insieme a Mrs Robinson è The sound of silence il brano di maggior successo della ricca colonna sonora de "Il laureato" nella quale Simon & Garfunkel fanno la parte del leone.
Nel frattempo i suoi genitori lo incoraggiano ad uscire con Elaine, ma in privato la madre di lei glielo proibisce. Benjamin invita comunque la ragazza ad uscire, ma cerca di sabotare il tutto ignorandola, guidando incautamente e portandola in uno strip club. Dopo che Elaine scoppia in pianto, il giovane capisce quanto sia stato scortese. I due continuano a frequentarsi e Benjamin inizia a provare dei sentimenti per lei. Tuttavia, le cose precipitano quando Elaine scopre che Benjamin ha avuto una relazione con sua madre... CRITICA DI IL LAUREATO "Una comune storia di contrasti amorosi che una vigorosa regia ha raccontato in modo esemplare, senza mai sfiorare il patetico e tanto meno il melodrammatico, dandole un tono altamente drammatico temperato con misura da note ironiche. La incisiva descrizione dei personaggi, l'esasperazione dei conflitti dei sentimenti rendono viva la satira, spesso cattiva, contro una certa società ipocrita e falsamente puritana. Uno stile non tradizionale, tagli estrosi, dialogo essenziale, uso appropriato del colore, scene scarne e semplici, generano un ritmo e una scorrevolezza singolari.